"L’accusa di sfruttamento sistematico dei lavoratori stagionali extracomunitari da parte delle imprese frutticole del Saluzzese è gravissima, oltre che priva di fondamento, in un territorio che da anni si impegna con grande dispendio di risorse per l’accoglienza degli stagionali". È quanto dichiara in un comunicato stampa Coldiretti Cuneo in riferimento alla protesta organizzata ieri a Saluzzo dal movimento "Enough is Enough - Braccianti in lotta Saluzzo".
Si legge nel comunicato: "Dai recenti controlli nelle campagne del distretto frutticolo saluzzese condotti dai Carabinieri, di concerto con gli Ispettori del Lavoro, è emerso un quadro di sostanziale regolarità (con tre soli braccianti individuati in situazioni di anomalia contrattuale) che conferma come il Saluzzese sia terra di imprenditori seri e onesti". “Imprenditori – rimarca il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – che garantiscono occupazione, pagano la manodopera con regolare contratto, alimentano un indotto importante e non smettono di investire in nuovi impianti e nel futuro delle loro aziende e di un comparto vitale per l’economia della Provincia di Cuneo. Investono con tenacia, nonostante l’aumento esponenziale dei costi di produzione e i comportamenti pesantemente sleali lungo la filiera, che impongono loro tempi di pagamento lunghissimi e prezzi in caduta libera”.
“Se ci sono alcune eccezioni – aggiunge il Vicepresidente di Coldiretti Cuneo Ivo Migliore, frutticoltore – è bene che gli organi preposti portino avanti il loro lavoro, ma gettare fango su un intero settore, agitando lo spettro dello sfruttamento, fra irregolarità contrattuali e manodopera sottopagata, è una generalizzazione pericolosa e scorretta. Ai nostri imprenditori che resistono con tenacia, nonostante le difficoltà economiche, deve andare il rispetto di tutti respingendo con determinazione le falsità e costruendo le condizioni per un vero rilancio di un settore di cui la Granda non può fare a meno”.
Prosegue poi il comunicato: "La frutticoltura in Provincia di Cuneo impegna una superficie di 12.000 ettari, coltivati principalmente a mele, pesche, kiwi, pere e susine, e coinvolge oltre 4.500 aziende. I raccoglitori sono 10.000, tra italiani e stranieri, di cui 4.000 di origine africana. Il lavoro stagionale degli extracomunitari ha un duplice valore, da un lato perché il Made in Cuneo della frutta senza quei lavoratori sarebbe a rischio, dall’altro perché l’opportunità di lavoro che il nostro sistema agricolo offre ai braccianti è motivo di speranza per il presente e il futuro loro e delle relative famiglie".
“Negli ultimi anni il territorio ha unito le forze per dare accoglienza a quei braccianti, a cominciare dalle aziende agricole, che si sono dotate in numero sempre maggiore di alloggi per ospitare fino al 90% di loro. Siamo consapevoli – sostiene Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – che si debbano fare passi in avanti per garantire risposte adeguate alla domanda abitativa dei lavoratori stagionali, ma non verrà mai meno il nostro impegno al fianco delle imprese agricole. Dopo aver allestito per molti anni campi di accoglienza che hanno ospitato circa 600 braccianti, oggi offriamo, grazie al contributo della Camera di Commercio, strutture abitative mobili alle singole aziende per un’accoglienza degli stagionali diffusa sul territorio”.
"Si ricorda che Coldiretti, partner del protocollo per l’accoglienza degli stagionali agricoli nel Saluzzese, firmato in Prefettura con i Comuni del distretto e altre Associazioni, ha partecipato al progetto “Buona Terra” del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), finalizzato a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti della frutta e a creare un nuovo modello di convivenza nel quale la presenza dei lavoratori stranieri diventi parte integrante della vita della comunità locale", chiude la nota diffusa agli organi di stampa.