Il consigliere saluzzese della Lega Salvini Piemonte Paolo Demarchi, imprenditore del settore zootecnico, è intervenuto nel corso del Consiglio regionale aperto dedicato all’emergenza ecoclimatica per ribadire l’importanza del mondo agricolo nella difesa dell’ambiente e del territorio.
“Tutti vogliono ogni mattina il cibo fresco nel negozio sotto casa – ha esordito Demarchi -, ma nessuno vuole il trattore per le strade, perché inquina o sporca. Tutti vogliono il cibo dell’allevamento equo e solidale, perché va di moda, ma nessuno mi pare disponibile a pagare al latte 4 euro il litro o il prosciutto 50 euro al chilo. Proprio gli allevamenti vengono dipinti come i primi nemici dell’ambiente e causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Peccato che la zootecnia sia fondamentale proprio per l’ambiente, per mantenere la fertilità del suolo, per tutelare i nostri territori, i nostri paesaggi e la nostra biodiversità”.
“Dove c’è l’uomo con i suoi animali c’è anche la cura della terra – ha quindi ricordato il consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte -: basti pensare alle condizioni nelle quali versano le aree svantaggiate o peggio abbandonate, dove allevamento e pastorizia sono purtroppo memoria di un passato lontano. Attività che, oltre al mantenimento del territorio, garantivano la sopravvivenza delle razze bovine e ovine tradizionali e dei loro prodotti tipici. Senza la presenza dell’uomo-custode sopraggiunge un paesaggio incolto, invaso dalla boscaglia, con un ecosistema ormai compromesso: per questi motivi, le buone pratiche degli allevamenti sostenibili preservano innanzitutto l’ambiente e nutrono in maniera del tutto naturale la terra, grazie alle benefiche proprietà fertilizzanti del letame che riduce anche l’impiego di prodotti chimici. Anzi, proprio sul tema della gestione delle deiezioni l’Italia, e il Piemonte in particolare, sono all’avanguardia, essendo il terzo produttore mondiale di biogas”.
“Anche per questo – ha concluso Demarchi – il nostro sistema di allevamento in stalla è uno dei più virtuosi lungo tutta la filiera, attraverso un’efficace interconnessione tra agricoltura e zootecnia. Uno straordinario esempio di economia circolare a ciclo chiuso, senza sprechi. Esattamente quello che si invoca per una sostenibile transizione ecologica, producendo di più, inquinando di meno e con meno impegno di risorse. Ed è per questo che gli allevamenti non sono il male che tutti descrivono, ma anzi un bene per l’agricoltura e per l’ambiente stesso. Il sistema zootecnico non è causa del problema, è piuttosto parte della soluzione”.