Brugaletta ha sottolineato l’importanza di fugare ogni dubbio dopo il “caso” Astra Zeneca, i casi di trombosi e la temporanea sospensione del vaccino avvenuta la scorsa settimana: “Già dopo la prima dose non registriamo più polmoniti interstiziali e sintomi gravi. È importantissimo procedere il più rapidamente possibile con le vaccinazioni, in questo momento la pressione sui nostri ospedali è tornata alta: i casi giornalieri che dovevamo gestire a gennaio si sono moltiplicati per sette”. Per Brugaletta il temporaneo stop ad Astra Zeneca dev’essere visto in una chiave positiva: “Significa che i controlli ci sono, la sospensione è stata un atto di estrema precauzione, ma se prima potevano esserci alcune perplessità ora sono state chiarite”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Domenico Barbero, direttore del distretto Sud Ovest dell’Asl CN1: “Le persone non devono chiedersi che vaccino faranno, ma quando lo faranno. Il vaccino funziona, per averne testimonianza basta osservare la curva dei contagi tra gli operatori sanitari: a ottobre il picco era stato analogo a quello registrato nel resto della popolazione, durante questa ondata invece la curva è rimasta piatta”.