“Lo stop dell’Unione Europea al “bullismo” dei poteri forti dell’industria e della distribuzione sui contratti e sui prezzi riconosciuti alle aziende agricole arriva con un tempismo eccellente – commentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo – proprio quando, in Italia e nella nostra Provincia in primis, numerose ed importanti industrie del latte stanno attuando pratiche scorrette a danno degli agricoltori con modifiche unilaterali e retroattive degli accordi, per ridurre il prezzo del latte alla stalla addirittura fino a 3 centesimi al litro”.
“Coldiretti è in prima linea nel denunciare un comportamento che oltre ad essere gravissimo – commentano i vertici della Federazione Provinciale – sta generando una grande confusione, poiché in mala fede si sta imputando il ribasso ad un andamento di mercato negativo quando, invece, nei fatti non è così. Non solo non vi sono segnali di flessione, ma vi è pure un crescente interesse verso le nostre produzioni, come la polvere di latte di elevata qualità prodotta nella nostra regione, da parte di colossi economici come la Cina".
Con la Direttiva europea si avranno a disposizioni gli strumenti per porre fine alle pratiche sleali messe in atto da industrie contro gli agricoltori: dalla cancellazione di ordini con un preavviso talmente breve da rendere impossibile trovare un altro acquirente, ai pagamenti oltre i 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura, fino alla restituzione all’agricoltore dei prodotti invenduti. La lista, purtroppo, è ancora lunga: dall’imposizione di un versamento agli agricoltori di un “pedaggio” per poter mantenere il contratto di fornitura oppure per vendere il prodotto attraverso i canali dell’acquirente o l’obbligo sempre per gli agricoltori di pagare per gli sconti che l’acquirente vorrà garantire ai propri clienti. Senza contare che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo mentre il resto viene diviso tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale.
“L’intervento dell’Unione Europea giunge quanto mai al momento opportuno - concludono Rivarossa e Arosio - poiché le dinamiche speculative si stanno allargando a macchia d’olio. Contro le prepotenze contrattuali, le nuove disposizioni sono volte ad assicurare l'effettivo rispetto delle norme. Ben venga l’invito di Bruxelles alle autorità nazionali ad imporre sanzioni in caso di violazioni spesso non denunciate per la paura di compromettere un rapporto commerciale esistente con la parte più forte. E’ indispensabile agire in questa direzione per salvaguardare davvero le nostre produzioni eccellenti”.