La Regione Piemonte presenta il bilancio per il 2022 e il relatore di maggioranza, Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha inteso fare il punto della situazione, muovendo i passi d’esordio del suo discorso da una premessa: “Il Piemonte sta scontando un debito importante, di centinaia di milioni di euro, ereditato da chi ci ha preceduto, pesante come un macigno” e che “si sta tentando di ridurre di anno in anno”. Esaurito tale argomento, Bongioanni ha inteso rivolgere i propri complimenti all’assessore Tronzano e agli uffici per il buon lavoro svolto: “La finanziaria nazionale ci ha consentito di ridiscutere il tasso di interesse per la quota di disavanzo. Scenderà dal 4% all’1,67%, con un risparmio di 20 milioni di euro all’anno. Questo è un freno alle politiche di sviluppo, ma è una priorità, perché finché non avremo portato il debito a zero, pagheremo sempre un gap pesante verso altre regioni del Nord Italia, come Lombardia e Veneto”.
Inevitabilmente, però, i radar rimangono sempre attivi anche sulla scena continentale: “Una spinta importante arriverà dall’approvazione dell’UE dei fondi comunitari 2021-2027, quei fondi che quotano una cifra di oltre 4 miliardi di euro per innovazione tecnologica, recupero delle aree dismesse, formazione per i giovani, risorse per la montagna e comunità agricole, turismo. Sarà determinante ciò che faranno il Governo e la Commissione europea: devono capire che, dopo due anni di Covid, non dobbiamo avere tasse o lacciuoli amministrativi. Serve lavorare, per non diventare satelliti di Cina, India o Stati Uniti”. Servirebbe, in altri termini, “acuire il potere decisionale della Regione Piemonte, ricordando come, nonostante le normative siano gestite da UE e Governo, sin qui la giunta Cirio e il Consiglio regionale si siano ben disimpegnati, mettendo in pratica una serie di interventi importanti: 1,3 milioni di euro per le botteghe dei servizi nelle aree montane e collinari; 1 milione per interventi innovativi per i disabili; 10 milioni per i fondi della Protezione Civile. Ma non solo: non va dimenticato lo stanziamento di 1,6 milioni di euro per lo smaltimento dei tetti in amianto, voluto fortemente da me, 7 milioni di euro per le scuole paritarie, 8,4 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Fondamentali anche la sottoscrizione delle quote delle ATL, il rifinanziamento del Voucher Turismo (emendamento proposto al Riparti Piemonte dallo stesso Bongioanni nel 2020, ndr), il finanziamento delle strade turistiche di montagna”. Per ciò che concerne il commercio, “è stato chiesto dal territorio un ulteriore flusso di risorse e arriveranno 2,5 milioni di euro per i distretti unici del commercio e i 3,5 milioni per le attività culturali. Cinque i milioni di euro destinati ai grandi eventi sportivi, oltre agli interventi per la manutenzione e il potenziamento degli impianti che tanto hanno sofferto durante il Covid. Sono tutti interventi che nascono dall’ascolto, dall’ascolto delle amministrazioni, delle imprese, dei cittadini a cui si è in questo modo data risposta”.
Il Piemonte è tra le prime cinque regioni esportatrici in Italia, con uno scambio con l’estero pari a 50 miliardi di euro (il 10% di tutta l’esportazione nazionale). “È imprescindibile, dunque, sostenere l’aumento di spesa per l’internazionalizzazione” ha osservato il capogruppo di FdI.
Paolo Bongioanni ha quindi concluso soffermandosi sugli obiettivi per il futuro: “Sicuramente vorremmo una riforma per una maggiore autonomia fiscale per le Regioni. Si deve inseguire una revisione che riguardi la ripartizione delle spese su criteri legati a una maggiore autonomia tributaria a livello regionale. Sono sicuro che il prossimo governo, che sarà di centrodestra, lavorerà in questa direzione, rispondendo alle richieste dei cittadini”.