“Rigetto totalmente qualsiasi accusa di subordinazione a poteri occulti. Ho l’ambizione di rappresentare un modo di fare politica che non va nel senso di essere un Sindaco ‘dittatore’, che batte il pugno. La mia candidatura è una candidatura in continuità. Negli ultimi mesi ho analizzato più approfonditamente il progetto del biodigestore, non ho trovato motivazioni oggettive per andare contro la proposta”. Così Patrizia Manassero ha replicato alle accuse arrivate dalle minoranze durante il Consiglio comunale di ieri sera, lunedì 27 febbraio. Oltre due ore di dibattito su un tema che ha scaldato il dibattito pubblico cuneese nelle ultime settimane, quello del biodigestore di Borgo San Dalmazzo. Un argomento sul quale erano state presentate due interpellanze e un’interrogazione, in aggiunta alla richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta da parte di Giancarlo Boselli (Indipendenti).
A favore del progetto Noemi Mallone (Fratelli d’Italia) e Franco Civallero (Forza Italia), che con i loro documenti hanno chiesto rispettivamente di “vigilare” sull’efficienza e sulla funzionalità dell’impianto e di verificare la possibilità di ottenere vantaggi economici per il Comune di Cuneo: “Riusciremo anche noi ad avere qualche contributo? Il traffico diretto al biodigestore passerà anche a Cuneo”, ha chiesto Civallero.
Contraria, invece, Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni), che ha chiesto conto a Patrizia Manassero del suo “dietrofront”: come noto, la Sindaca ha espresso il (decisivo) parere favorevole all'accettazione dei fondi PNRR per il progetto durante l’assemblea Acsr-CEC del 17 febbraio, malgrado nei giorni precedenti avesse annunciato che avrebbe rispettato la posizione di Borgo San Dalmazzo (che ha votato contro). Nel mirino anche l’assessore all’Ambiente Gianfranco Demichelis, che durante la commissione del 15 febbraio aveva espresso le sue forti perplessità sulla sostenibilità del progetto.
Il dibattito si è poi acceso con l’intervento di Boselli, che ha chiesto la sospensione della seduta per l’assenza in aula dei rappresentanti del PD. Tra le accuse più pesanti rivolte alla prima cittadina quella di “dipendenza” dall’ex sindaco Federico Borgna, il cui intervento è stato ritenuto da molti decisivo per il voto favorevole di Cuneo nell’assemblea del 17 febbraio.
A sostenere questa tesi Beppe Lauria: “Credo che la sindaca paghi lo scotto della pesante eredità che ha raccolto. Sulla questione del biodigestore si è palesata pesantemente la questa dipendenza. Il suo partito aveva un’altra idea, il suo riferimento politico aveva un’altra idea”. Il riferimento è a Chiara Gribaudo: la deputata di Borgo San Dalmazzo si è infatti da sempre schierata contro il progetto. “Questa è una scelta che ha fatto l’ex Sindaco, portata avanti dall’ex assessore Davide Dalmasso che oggi mira alla presidenza di Acsr. - ha detto Lauria - L’assessore Demichelis, per colpe non sue, ha fatto una figura barbina, mettendo in dubbio la sua autorevolezza. Quanto ancora la città di Cuneo dovrà soggiacere a questi giochini in cui la maggioranza si spintona? Quanto costerà alla città?”.
Sulla stessa linea Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): “Su tutta una serie di questioni sembra ci sia una sorta di potere occulto che determina le decisioni del Consiglio comunale: ci sono persone che contano di più del Consiglio comunale stesso. Mi riferisco all’ex sindaco Federico Borgna. Penso sia stato determinante per la decisione del Sindaco attuale. O Patrizia cambia questo atteggiamento di sottomissione rispetto alla precedente Giunta oppure non è credibile come Sindaca”. Concetti ribaditi anche da “Nello” Fierro (Cuneo per i Beni Comuni): “È evidente che c’è qualcosa che è sfuggito a tutti, anche a chi siede su questi banchi. Fino all’ora di pranzo del giorno dell’assemblea circolavano delle notizie, anche su media autorevoli come il Tg regionale, poi in assemblea è successo il contrario”.
Poi gli interventi della maggioranza, schierata compatta a favore del “sì” espresso da Patrizia Manassero e della sostenibilità del progetto. Per Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) “Acsr è e sarà un fiore all’occhiello nella gestione dei rifiuti”. Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale Democratica) ha richiamato le parole del presidente del CEC Giacomo Quiriti, che ha spiegato che il conferimento di rifiuti necessario, ad oggi non garantito, potrebbe verosimilmente esserci tra alcuni anni, a biodigestore realizzato. Da Luca Paschiero (Crescere Insieme) una stoccata verso Boselli e la richiesta di commissione d’inchiesta: “Un tentativo di fare chiasso su una questione importante”.
Poi l’intervento della sindaca Patrizia Manassero, citato in apertura. In riferimento al rapporto con Borgo San Dalmazzo, la prima cittadina ha spiegato che “L’attesa del pronunciamento del Comune di Borgo non era circa la sostenibilità del progetto, ma sul ‘peso’ dell’avere l’impianto sul territorio comunale. Il Comune di Borgo, sia in Consiglio comunale che durante l’assemblea, non ha parlato in modo negativo dell’impianto, della tecnologia e della lavorazione. Peraltro il Consiglio comunale borgarino non ha votato e non ha annullato la deliberazione precedente, a favore del biodigestore”.
Poi un passaggio sulla questione della presidenza Acsr, tradizionalmente “concessa” al Comune di Borgo, dopo le dimissioni di Agostino Forneris arrivate la scorsa settimana: “La scelta del presidente di Acsr seguirà una strategia di ricucitura con il territorio. Da lì partirà un lavoro per trasformare uno studio di fattibilità in un progetto vero e proprio: ci sono ancora alcuni passaggi molto importanti”.
In chiusura, la Sindaca ha tracciato un obiettivo: “Non stiamo facendo business dei rifiuti. Dobbiamo puntare a lavorare sull’ambito provinciale, le prospettive ci sono. L’obiettivo non deve essere risolvere problemi altrui prendendo i rifiuti a Roma”.
A conclusione del dibattito, la votazione sulla proposta di istituzione di una commissione d’inchiesta sulla vicenda biodigestore, respinta dal Consiglio: quattro gli astenuti, sei i favorevoli, diciassette i contrari. “Sento che c’è una certa rigidità, ce ne faremo una ragione. Evidentemente non c’è la volontà di capire chi ha delle responsabilità in questa situazione”, il commento di Boselli poco prima della votazione.