Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore
in seguito all’articolo sottoscritto da 14 dei 18 Sindaci che hanno votato "sì" al biodigestore, a Borgo San Dalmazzo, rispondo quanto segue: il problema del biodigestore a Borgo è un problema complesso e molto articolato, ma in questa sede desidero affrontarlo, rispondendo solo dal punto di vista ambientale per ragioni di spazio.
Parto dalla affermazione: “Un finanziamento che premia la sostenibilità ambientale del progetto e più in generale offre una grande opportunità al territorio del quadrante cuneese”.
Cari Sindaci, è da più di tre anni trattiamo di evidenziare le criticità ambientali di “questo” biodigestore, in “questo” luogo (San Nicolao) e il fatto di non essere “baricentrico” al quadrante cuneese (per usare vostra terminologia: da più di tre anni chiediamo chiarimenti rispetto alla “sostenibilità ambientale”, senza alcuna risposta). Ora dopo tutto questo tempo ripetete nuovamente uno “slogan” (sostenibilità ambientale) senza entrare nel merito della questione. Se volete parlare di sostenibilità ambientale, dovete rispondere a noi e ai cittadini, con dati precisi. Per esempio, gli odori non scompariranno perchè il pre-biodigestore (ricevimento dell’organico), e i passaggi del post-biodigestore (digestato: liquido e solido) rimangono immodificati all’esistente. Ci sarà un peggioramento della qualità dell'aria con aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera dovuto al passaggio da biogas a biometano (Upgrading). Aumento della rumorosità per l'Upgrading (specie nelle ore notturne). Siamo in piena crisi idrica e un biodigestore di 40.000 tonnellate aumenterebbe il consumo d'acqua da 4.000 mc/anno attuali, a 20.000 mc/anno, (cinque volte di più, secondo dati forniti dalla Acsr, che pensiamo, addirittura insufficienti). Ricordiamo: un metro cubo corrisponde a 1.000 litri d'acqua.
Dopo un investimento di 14.136.000 milioni (secondo una vostra stima), il digestato liquido, conosciuto come percolato, diminuisce del 30% (affermazione di Acsr), rimanendo pertanto il 70% della problematica attuale, tale quale. Poi San Nicolao (sito della discarica) ha vincoli paesaggistici, urbanistici e idrogeologici, mai studiati e approfonditi, fino alla relazione dell’assessore all’ambiente di Borgo che li ha evidenziati puntualmente.
Voi stessi affermate: “Il progetto, di valenza provinciale“. Perfetto, sottoscriviamo la valenza provinciale, peccato che due dei quattro Consorzi che compongono la nostra provincia non siano disponibili a conferire l’organico a Borgo. Proprio per questo abbiamo tutto il diritto di pensare che i rifiuti organici, potrebbero o dovrebbero, arrivare da fuori Provincia o da fuori Regione.
Diventa molto difficile interpretare quando scrivete: “L’agibilità sul mercato per attingere conferimenti anche da altri consorzi”. E in seguito voi stessi dite: “Per la realizzazione di quest’opera strategica a servizio pubblico dell’intera provincia”. Pensiamo che avete le idee abbastanza confuse. Cosa volete dire con: “O da altri consorzi, o dall’intera provincia?". La domanda sorge spontanea: da dove arriveranno?
Per favore vi chiediamo coerenza, chiarezza e dati precisi, che è quello che stiamo aspettando dal 19 novembre 2019, serata della presentazione di questa idea geniale: un biodigestore da 40.000 tonnellate per il bene dai borgarini.
In conclusione aggiungo, non mi risulta che nessuno dei 18 sindaci convinti che il biodigestore sia una grande opportunità abbia manifestato l’intenzione o la richiesta di realizzarlo nel proprio Comune.
Franco Dini
Comitato NO al biodigestore a B.S.D.