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Non mi è mai piaciuto fare politica parlando di fatti di cronaca. In queste ore, però, abbiamo letto ovunque del danneggiamento di una vetrina nel quartiere Cuneo centro, ad opera di due ragazzi. Premettendo che chiunque compie questi fatti è un emerito idiota, indipendentemente dalla nazionalità, trovo squallidi quei politici cuneesi che hanno riempito le proprie pagine social di foto e di commenti, creando un problema di sicurezza che, nei fatti, non esiste”. Il duro attacco arriva da
Filippo Blengino, segretario dei Radicali di Cuneo, che ha affidato ad una nota il suo commento dopo i
fatti verificatisi ieri, mercoledì 26 maggio, in via Silvio Pellico, che hanno riportato l’attenzione sulla questione della sicurezza nella zona della stazione.
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Addirittura un dirigente della Polizia di Stato ha scritto che Cuneo è una città sicura, e non serve creare allarmismo”, prosegue Blengino: il riferimento è alla
nota diffusa ieri dal dirigente della Squadra Volanti
Luigi Chilla.
“Qui nessuno nega che esistono dei problemi sociali, in città come ovunque, - spiega il segretario dei Radicali - che però vanno risolti con politiche di integrazione, di umanità e con il lavoro (e non a suon di ordinanze proibizioniste che, nei fatti, rimangono solo meri atti propagandistici)". Poi l’attacco frontale nei confronti di Giancarlo Boselli, candidato sindaco alle prossime comunali, che da settimane tramite il suo profilo Facebook punta i riflettori sugli episodi di violenza e degrado nell’area della stazione ferroviaria: “In queste ore ho letto decine di suoi post, ha furbamente capito i mal di pancia della popolazione e, al posto di comprenderli e lavorare seriamente per risolve i problemi, cavalca l’onda in nome del consenso. Senza mezzi termini e tralasciando il fatto che credevo Boselli fosse vicino alla sinistra, trovo letteralmente schifoso questo modo di fare politica, fatta di risposte semplicistiche di chi crede, con le multe e con il pugno di ferro, di risolvere un problema che, al massimo, riuscirebbe a spostare altrove. Ora leggo che Boselli chiede un incontro al Prefetto, dopo le parole del dirigente di Polizia, perché il quartiere è ‘stupito e amareggiato'. Bene, vada pure dal Prefetto, ma si ricordi che lo può fare solo in nome proprio, non rappresentando nessun cittadino”.
L’incontro tra Boselli e il prefetto Fabrizia Triolo è avvenuto in mattinata, con il candidato Sindaco che ha commentato così in una breve nota stampa: “Il Prefetto mi ha confermato le linee operative intraprese con l’amministrazione comunale. Ritengo sia stato un colloquio utile, che mi ha rassicurato sulle continuazione di un’azione efficace delle forze dell’ordine sulle zone interessate”.
“Questo modo di far politica, - conclude Blengino nel suo lungo post - in cui si incentrano le proprie uscite solo esclusivamente su temi come questi senza dare una visione più completa dei problemi e delle relative proposte che si intendono fare, è solo un modo per raccattare voti. Le azioni di chi spunta (come Boselli) solo a ridosso delle elezioni, sono solo tattiche per entrare nel palazzo. Noi radicali facciamo politica prima ma soprattutto dopo le elezioni, raramente dentro il palazzo ma, comunque, sempre con i piedi ben piantati fuori dalle sale del potere a dialogare tra la gente, sui marciapiedi e per le strade, con proposte umane, concrete e lontani dal populismo. È questa la differenza, che spero prima o poi venga compresa”.