Il problema della viabilità della valle Roya e, in particolare, del blocco al transito dei Tir è stato al centro dell’incontro in Provincia lunedì 20 novembre tra il presidente Federico Borgna, tre parlamentari della Granda (Chiara Gribaudo-Pd, Fabiana Dadone-M5S e Michelino Davico-Federazione della Libertà) e i vertici delle associazioni di categoria (Confartigianato, Confindustria, Astra e Fai con il sostegno della Camera di Commercio), in vista della prossima Conferenza intergovernativa (Cig) italo-francese del 28 novembre a Roma.
Lì saranno portate le proposte emerse dal tavolo: annullamento dell’ordinanza che vieta il passaggio ai Tir e una nuova classificazione della strada francese che dovrebbe passare da Route départementale a Grande circulation. Se ciò non fosse possibile, si chiederà l’attivazione di un meccanismo di deroga per i camion (conto proprio o conto terzi) che esportano o importano merci dai Dipartimenti delle Alpi Marittime e del Var, dalle province di Cuneo e Imperia.
L’ordinanza del 1° settembre 2017 che vieta il transito sulla route départementale 6204 nei comuni di Breil, Saorge, La Brigue, Tenda e Fontan ai veicoli con massa massima superiore alle 19 tonnellate (multe da 135 euro) era stata oggetto di tre ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo di Nizza che a inizio novembre aveva dato ragione ai sindaci, rendendo valido il provvedimento. Sempre lunedì 20 novembre il vertice in Prefettura a Nizza ha confermato i divieti, per cui le speranze per la soluzione del problema sono tutte sulla Cig Italia-Francia.
“Il problema è internazionale e va affrontato a quei livelli”, ha ricordato Joseph Meineri, direttore di Confartigianato. “Siamo di fronte ad un’ordinanza francese, un atto unilaterale che non ha visto alcuna concertazione franco-italiana che va a danneggiare l’economia più florida che in questo caso è quella italiana. Ci sono danni agli autotrasportatori, ma soprattutto perdite di mercati con gravi ricadute sull’economia e sull’occupazione”, ha aggiunto Guido Rossi, direttore Astra Cuneo. Il presidente di Confartigianato, Domenico Massimino, ha precisato che “i camion oltre le 19 tonnellate in valle Roya rappresentano solo il 2% del traffico totale e passano già in fasce notturne, ma si possono concordare altri orari meno impattanti”. Il vicedirettore di Confindustria Cuneo, Valerio D’Alessandro, ha citato i risultati di uno studio comparativo tra i passaggi al colle di Tenda (184 km andata e ritorno, spesa di 93 euro di gasolio, tempo di percorrenza 4 ore) e quelli sulle autostrade To-Sv e Ventimiglia-Savona (416 km, 182 euro, 5 ore e mezza), sottolineando come peggiorino le emissioni in atmosfera, con maggior danni per l'ambiente. I problemi degli autotrasportatori e delle gravi conseguenze causate alla viabilità per la decisioni di alcuni Comuni sono stati evidenziati anche da Aldo Caranta di Confartigianato autotrasporti, da Diego Pasero, presidente Astra e da Alberto Giaccardi, direttore Fai Cuneo.
Al termine del vertice è stato consegnato al presidente Borgna un documento di sintesi, contenente spunti e proposte sulle tematiche in vista della Conferenza. “Accolgo il vostro appello e sappiate che, pur tra le difficoltà, la Provincia è della partita. Ne ho già parlato con il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio – ha detto Borgna – ottenendo la sua massima disponibilità perché è consapevole dei danni e dello squilibrio che derivano dal provvedimento francese”. “Non sarà facile far ritirare l’ordinanza – ha osservato Gribaudo – mentre sembra più praticabile la proposta delle deroghe o delle fasce orarie”. Dadone: “Un’altra ipotesi sarebbe quella di chiedere un pedaggio meno caro in autostrada per i camion e puntare sull’interscambio delle merci su rotaia, potenziando la linea Fs Cuneo-Nizza”. Davico: “Condivido l’impegno con i colleghi parlamentari per cercare di risolvere il problema. In quell’area servirebbe una circonvallazione ed è probabile che il problema sia stato sollevato dai sindaci francesi proprio per fare pressioni in tal senso sul loro Governo”.