In linea con il campanello d’allarme lanciato dal Consiglio generale dell’Ance, la territoriale di Cuneo esprime preoccupazione per un cambio in corsa che genera perplessità nel settore edile
Ance Cuneo ha partecipato al consiglio generale dell’Associazione nazionale costruttori edili che si è tenuto oggi, giovedì 10 novembre, in linea con il grido di allarme lanciato a livello nazionale, esprime anche la propria preoccupazione pe le annunciate nuove modifiche alla disciplina dei bonus edilizi che secondo indiscrezioni sembrerebbero entrare in vigore in tempi strettissimi “mettendo in grande difficoltà famiglie e imprese”.
A livello centrale l’Ance, con tutta la filiera, i sindacati e i professionisti del settore, chiede che venga aperto un tavolo di confronto per definire “un quadro di regole chiaro e stabile che consenta all’Italia di non arretrare nel percorso di crescita e di raggiungimento degli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di governo ha sempre dichiarato di voler perseguire”. A livello territoriale, l’impegno è volto a far comprendere ai decisori politici locali, ma anche all’opinione pubblica, quali potranno essere le “gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici ribaditi anche recentemente dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, riunita a Sharm El Sheikh”.
Così il presidente di Ance Cuneo, Gabriele Gazzano, commenta il prospettato cambio in corsa delle regole sui bonus: “Se le indiscrezioni saranno confermate, perdiamo una doppia occasione: fermando i cantieri in essere e quelli già contrattualizzati si porrà un freno al percorso di rigenerazione del patrimonio urbano sotto il profilo della riqualificazione energetica e sismica (cosa, quest’ultima che, viste le recenti scosse che tengono in apprensione le Marche, pare quanto mai inopinata). Il tema della transizione ecologica impone anche di andare a migliorare la classe energetica degli immobili sottoposti a riqualificazione: per il nostro Paese la stima è che il 75 per cento degli edifici sia in classe G, ovvero ad elevato consumo energetico. Cambiare le regole dall’oggi al domani significa interrompere il processo. Accanto a questo, non meno preoccupante agli occhi di Ance Cuneo è la ricaduta che tali repentine modifiche avrebbero sul sistema dell’edilizia: si ridurrebbe il numero dei cantieri aperti, determinando una grave perdita sotto il profilo economico e anche occupazionale”.