Buone notizie in vista della ventesima edizione della Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo. Dopo aver rischiato la scomparsa tornano le castagne italiane con un raccolto stimato quest’autunno superiore a 30 milioni di chili in aumento dell’80% rispetto a cinque anni fa, quanto era stato raggiunto il minimo storico di 18 milioni di chili a causa della strage provocata da un insetto alieno, il cinipide galligeno del castagno, proveniente dalla Cina che per anni ha infestato i boschi lungo la Penisola. "Si tratta – spiegano dalla Coldiretti – del Dryocosmus kuriphilus che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale"
Quest’anno la stagione è stata generalmente positiva in quantità e in qualità anche se in alcune zone ha pesato negativamente l’andamento climatico eccessivamente piovoso. Complessivamente va registrata una netta ripresa dello stato di salute di quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane”, simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Siamo tuttavia ancora lontano dai fasti del passato tanto che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili.
Insomma, le premesse per la rassegna dedicata alla castagna, diventata con il tempo una delle più importanti fiere enogastronomiche d'Italia ci sono tutte. In quel di Cuneo c'è grande attesa per l'edizione numero venti della manifestazione che si svolgerà dal 19 al 21 ottobre nel capoluogo della Granda.