Il presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna, è a Roma oggi giovedì 14 novembre alla sede dell’Upi (Unione Province d’Italia) per discutere di osservazioni e proposte emendative al decreto legge sulle disposizioni in materia fiscale legate all’approvazione della legge di bilancio. In particolare, alla manovra 2020 si chiedono più risorse per la sicurezza delle scuole superiori e dei ponti: 600 milioni in più per mettere in sicurezza e completare i piani antincendio delle 7.400 scuole secondarie superiori e 1 miliardo per la messa in sicurezza e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali. Sono le richieste prioritarie avanzate nei giorni scorsi dalle Province, nell’audizione alla Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Borgna, accompagnato dal vice presidente Flavio Manavella, dal consigliere provinciale delegato Giorgio Lerda e dal segretario generale Corrado Parola, incontrerà il presidente Upi Michele de Pascale e il direttore generale Piero Antonelli. La linea comune dell’Upi è quella di invertire la rotta e rilanciare il Paese delle autonomie locali scegliendo di puntare su Comuni, Province e Città Metropolitane. Da qui le modifiche richieste al decreto-legge 124/19 recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili”. L’obiettivo è quello di semplificare la normativa esistente in materia fiscale e contabile e risolvere problematiche che hanno un grosso impatto sull’organizzazione e sul funzionamento delle Province.
Per la delegazione cuneese sarà anche l’occasione per chiedere la revisione dell’ingiusta ripartizione dei fondi mirati e di durata quindicinale per la manutenzione ordinaria di strade e scuole (prevista per i prossimi 15 anni) che ha penalizzato fortemente la Granda e che dovrà tenere conto di criteri oggettivi o, comunque, prevedere un incremento dei fondi destinati alla provincia di Cuneo.
Le Province hanno bisogno di alcune misure indispensabili per risolvere definitivamente le gravi criticità create dalla manovra del 2015, che hanno avuto pesanti ripercussioni sui servizi ai cittadini, e riacquistare la piena autonomia finanziaria e organizzativa. Condizione che può essere garantita solo da enti stabili finanziariamente e pienamente operativi rispetto al personale. Occorrerà poi ridefinire con chiarezza l’assetto istituzionale delle Province con un disegno di legge di revisione del Testo Unico degli enti locali e di modifica della Legge 56/14 collegato alla manovra.
Nel dettaglio, l’Upi chiede maggiori risorse per gli investimenti per le scuole secondarie superiori: incremento di 300 milioni in tutto per gli anni dal 2020 al 2021 delle risorse destinate ad interventi di messa in sicurezza, manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole secondarie superiori e incremento di 300 milioni per lo stesso periodo per il piano straordinario di adeguamento antincendio. Chiede un fondo di 200 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 (800 milioni in tutto) per la messa in sicurezza e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali e l’incremento di 50 milioni annui dal 2020 al 2023 per completare tutti gli interventi censiti sui ponti del Bacino del Po, previsti dalla passata legge di bilancio. Inoltre, si richiede la possibilità di accesso a tutti gli enti locali (Comuni, Città metropolitane e Province) al fondo per la progettazione di 2,7 miliardi previsto dalla legge di bilancio, così da consentire a tutti gli enti di utilizzare a pieno questa importante opportunità. Occorrerà poi estendere anche alle Province la disciplina per le assunzioni prevista nell’articolo 33-bis decreto-legge n. 34/19 (c.d. “Crescita”) e azzerare il taglio previsto dalla legge di stabilità 190/14, fatti salvi i risparmi strutturali determinati dalla riduzione delle dotazioni organiche.