Abbiamo assistito anche noi al consiglio comunale di novembre dove è tornato alla ribalta il buco sotto piazza Europa. Abbiamo ascoltato la ramanzina che il Sindaco ci ha fatto perché abbiamo ancora ribadito che non ha molto senso scavare sotto la piazza. Davvero è andato giù pesante, il nostro Sindaco, ci ha accusato di disonestà intellettuale e, naturalmente, abbiamo trovato la cosa ingiusta: quando ci opponiamo a quel buco, non inventiamo niente, ci appoggiamo
a studi che valutano negativamente i parcheggi in centro città e per coerenza non possiamo seguire il sindaco nei suoi propositi, anche se lui si irrita e trova “disonestà intellettuale in tutti quelli che sostengono queste tesi”.
In un primo momento abbiamo deciso di non reagire, farlo sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa. Infatti Il sindaco che parlava in consiglio comunale per accusarci di disonestà intellettuale, era un sindaco che si arrampicava sugli specchi cercando di infilare uno scavo sotterraneo nella cornice della riqualificazione e
della rivalutazione, era un sindaco che usava il tema del rinnovamento della piazza come foglia di fico per la sua intenzione di realizzare parcheggi a pagamento, era lo stesso Sindaco che parlava di piazza Europa come del centro della città dopo averla ufficialmente bollata come periferia degradata. Ora però quell’accusa di disonestà intellettuale rimbalza sui giornali e dunque siamo costretti a rispondere.
Risponderemo con una domanda al sindaco: illustrissimo signor Sindaco, ma quando lei, per poter partecipare al bando periferie, ha dichiarato che piazza Europa era una periferia e per sostenere questo ha inviato al ministero foto di tristissime e malandatissime vetrine di corso Giolitti, cosa ha fatto? Come possiamo qualificare questo suo gesto? A questa nostra domanda non pretendiamo una risposta, vorremmo solo che per la prossima volta lei fosse più accorto quando lancia accuse, perché le parole sono pietre...