La documentazione riguardante la richiesta dei tamponi per gli ospiti della casa di riposo “Padre Fantino” fatta la scorsa primavera e le relative risposte negative dell’Asl è stata consegnata via mail giovedì scorso al Comune di Borgo San Dalmazzo. Si tratta di documenti che erano stati promessi dalla cooperativa che gestisce la RSA, la vercellese Punto Service, durante l’incontro con le famiglie avvenuto lo scorso 22 aprile, ma che nei mesi successivi non erano poi stati consegnati, nè ai parenti stessi e nè al Comune. Durante i mesi di marzo e aprile la struttura di via Monte Bianco era stata pesantemente colpita dal Covid-19, diventando uno dei principali epicentri della pandemia nel nostro territorio.
A sollecitare una risposta sul tema è stata
un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “Borgo 3.0”, cui il sindaco
Gian Paolo Beretta ha dato risposta durante il Consiglio comunale svolto ieri sera, lunedì 30 novembre, in videoconferenza. “
I documenti richiesti e promessi mesi fa sono pervenuti solo giovedì scorso”, ha spiegato il primo cittadino, che ha già provveduto a inviare la documentazione ai firmatari dell’interrogazione.
Beretta ha poi brevemente ricostruito le vicende avvenute dopo l’incontro del 22 aprile scorso: “Il Comune aveva sollecitato già in primavera l’invio di quei documenti promessi dalla cooperativa. La Punto Service aveva chiesto con una nota inviata in data 2 giugno a quali documenti ci si riferisse e a quale titolo il comune li richiedesse, comunicando che l’ufficio legale si sarebbe occupato dell’invio qualora possibile, tenendo conto dell’inchiesta giudiziaria in corso sui temi trattati”.
Poi, però, altri cinque mesi di silenzio, con la documentazione che è stata effettivamente inviata solo la scorsa settimana, dopo un ulteriore sollecito e dopo un contatto telefonico tra il sindaco di Borgo San Dalmazzo e il presidente della cooperativa, Massimo Secondo.