BORGO SAN DALMAZZO - Borgo San Dalmazzo, il Comune sonda il terreno per acquisire l'ex Italcementi

Una lettera alla proprietà per valutare l'ipotesi. Lo stabilimento, entrato in funzione nel 1947, da alcuni anni è completamente inutilizzato

Andrea Dalmasso 12/04/2022 15:16

Dopo aver firmato con Italgen l’accordo programmatico preliminare per la realizzazione di un parco fotovoltaico nell’area (oggi boschiva) adiacente alla ex cementeria Italcementi, il Comune di Borgo San Dalmazzo lavora ora per definire il futuro del terreno occupato dallo stabilimento vero e proprio. L’interlocutore in questo caso è Ital Real Estate, società che gestisce il patrimonio immobiliare Italcementi. L’azienda ad oggi non ha presentato progetti per il recupero dell’area, il Comune si è quindi mosso e ha sondato il terreno per l’acquisizione della stessa. Nei mesi scorsi l’amministrazione guidata dal sindaco Gian Paolo Beretta ha infatti inviato alla proprietà dell’ex cementeria - oggi del tutto dismessa dopo essere stata utilizzata per alcuni anni come sito di stoccaggio - una lettera per valutare la possibilità, ma ad oggi la missiva non ha ottenuto alcuna risposta.
 
L’obiettivo del Comune, nel caso si riesca ad acquisire il terreno, è unirlo a quello che Italgen cederà nell’ambito della realizzazione del parco fotovoltaico. Già in occasione della firma dell’accordo lo scorso 24 marzo il primo cittadino aveva spiegato che l’idea era unificare le due aree: tra le ipotesi più accreditate la creazione di una grande zona verde sulle sponde del Gesso. Discorsi che però, ad oggi, sono prematuri, e che verranno portati avanti solo dopo l’eventuale acquisizione.
 
L’Italcementi rappresenta un vero e proprio pezzo di storia di Borgo San Dalmazzo. I lavori per la costruzione dello stabilimento iniziarono nel 1941, per poi subìre un’interruzione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1947 la cementeria entrò in funzione: per decenni vi hanno lavorato diverse generazioni di borgarini, oltre che di abitanti delle vallate circostanti. Oggi, come detto, lo stabilimento è completamente inutilizzato, le sue ciminiere spente da 15 anni: una spettrale cattedrale abbandonata ai piedi della collina di Monserrato, sul versante che guarda verso le valli Vermenagna e Gesso.
 

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