Si è svolta a Boves, nella mattina di sabato 8 ottobre, la manifestazione “Una rosa per Norma Cossetto” alla presenza dei rappresentanti dell’associazione “Comitato 10 Febbraio”, del sindaco Maurizio Paoletti e del consigliere regionale Paolo Bongioanni. Ufficialmente inaugurata lo scorso anno, la panchina rossa di piazza Borelli è stata dedicata alla memoria della martire delle foibe.
“Ricordare è un dovere, per non dimenticare il sacrificio compiuto da migliaia di italiani che tra il 1943 e il 1946 furono torturati e gettati nelle foibe nel silenzio colpevole di tutti - spiega Denis Scotti, presidente del Comitato 10 Febbraio di Cuneo -. Lo stesso sacrificio compiuto dalla giovane studentessa Norma Cossetto che, tra il 4 e il 5 ottobre 1943, dopo aver subito violenze, sevizie e stupri da una decina di partigiani comunisti di Tito, fu gettata nella foiba di Villa Surani. Norma è morta, a soli 23 anni, perchè colpevole di essere italiana e perché amava troppo quella terra in cui era nata e cresciuta”.
Medaglia d’oro al valore Civile nel 2005 concessa dal presidente della Repubblica Ciampi, ancora oggi la memoria di Norma viene calpestata da chi rinnega l’accaduto o afferma che lei come gli altri italiani infoibati abbiamo fatto la fine che meritavano per ragioni politiche. “Onorificenza che, in maniera grottesca - sottolinea Scotti - lo Stato italiano ha concesso anche al mandante del brutale eccidio: il 2 ottobre 1969,il maresciallo jugoslavo Broz Josip Tito, fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana. E ancor non si riesce a capire perché non venga cancellata”. Ancora oggi, hanno spiegato i presenti, esistono molte realtà che vogliono evitare queste manifestazioni, relegarle all’oblio come è stato per decenni, ma è bello vedere come anche all’estero si parli di foibe, di Norma Cossetto.