Sarà sottoposto all’approvazione del prossimo consiglio comunale di Busca, nella seduta di mercoledì 28 dicembre prossimo, l'ultimo passaggio per acquisire l’antica cappella di San Brizio, situata sulla collina di Morra San Bernardo, in modo da poter avviare successivamente le pratiche di autorizzazione e di ricerca fondi per il restauro, d'Intesa con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio.
“Fino ad oggi - spiega l’assessore Ezio Donadio - non essendo chiara la proprietà, non abbiamo potuto avviare azioni ufficiali. Sono soddisfatto della conclusione di questo percorso che seguo da alcuni anni. Ringrazio per l’indispensabile collaborazione la professoressa Mirella Lovisolo”.
La cappella era caduta in abbandono fino a quando, nel 2017, per iniziativa del Comune i volontari della Protezione civile comunale la ripulirono dai rovi sotto cui era ormai sepolta. Il manufatto risale all’alto medioevo ed è affrescato con la raffigurazione dell'Annunciazione a Maria. Intitolata al monaco del IV secolo che fu discepolo di san Martino e a lui succedette sulla cattedra vescovile di Tours, la cappella era appartenuta per un periodo ai monaci benedettini dell'abbazia di Villar San Costanzo ed era adibita a servizio della stazione pastorale dove i monaci lavoravano in distaccamento dall'abbazia.
Proprietà del Comune di Busca, grazie a Napoleone
Trattandosi di un edificio di culto, la proprietà avrebbe dovuto far capo alla Parrocchia territorialmente competente, ossia alla Parrocchia di Maria Vergine Assunta. Ma la ricerca effettuata dall’architetto Claudio Ellena è giunta ad una diversa conclusione. Egli ha analizzato vari documenti conservati nell’Archivio Storico della Città di Busca, in particolare l’inventario (1266-1967) e il fondo aggregato “Catasto”, i cui estremi cronologici vanno dal 1619 al 1996. Da questi documenti emerge che la cappella era registrata nel Catasto Napoleonico alla sezione (foglio) Y numero 609 (cfr. quadro di unione e sezione Y, Allegati 5 e 6). Nel registro catalogato al n.15 del 1803 “Classement parcellaire et evoluation des revenus imposables des proprietes foncieres de la section” (segnatura originaria: 26 - 1 registro, stato di conservazione buono) detto immobile viene definito come Chapelle S. Gabrielle con una superficie di 38 metri e di proprietà del “Commune” (cfr. Allegati 7a e 7b). La denominazione di “Chapelle S. Gabrielle” e non con i toponimi più noti cappella di san Brizio o Bricalet può essere giustificato dal fatto che nella parete di fondo della cappella è rappresentata un’Annunciazione. Pertanto, pur trattandosi di un edificio di culto, nel caso specifico l’unico documento in cui si cita la proprietà è il Catasto Napoleonico che definisce il fabbricato con un toponimo mai utilizzato prima “Chapelle S. Gabrielle”, ma con l’identificazione planimetrica corretta attribuendone la proprietà al Comune di Busca.