Nei giorni scorsi sono giunte dalle Asl piemontesi all’Ordine dei Medici di Torino le prime comunicazioni contenenti gli atti di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale da parte di sei iscritti, medici e odontoiatri. La legge prevede che tutta la parte di accertamento dell’inosservanza sia svolta dall’Asl di residenza e poi trasmessa all’interessato, al datore di lavoro e all’Ordine a cui è iscritto il professionista.
L’Ordine ha diffuso un comunicato stampa facendo il punto della situazione: “L’adozione dell’atto di accertamento determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-CoV-2. Il precetto cautelare della sospensione discende dunque direttamente dalla legge che attribuisce all’Ordine un mero potere ricognitivo ai fini dell’aggiornamento degli albi, senza alcun margine di discrezionalità. L’Ordine, appena ricevuta la comunicazione da parte dell’Asl, provvede immediatamente ad avvisare il proprio iscritto del provvedimento, che sarà valido fino al 31 dicembre 2021, secondo quanto dispone il DL 44, la norma che regola l’obbligo vaccinale per il personale sanitario”.
“Il rifiuto di vaccinarsi da parte di questi colleghi va contro, oltre che alle evidenze scientifiche, a diversi principi e precetti del nostro codice deontologico, che pone il medico in posizione di garanzia nei confronti dei cittadini che a lui si rivolgono – precisa il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. È paradossale che proprio un medico possa diventare fonte di malattia per i suoi pazienti. Vi è il diritto di non vaccinarsi? Bene, allora questi colleghi si tolgano il camice e cambino lavoro”.