CUNEO - Caritas, le richieste d’aiuto a Cuneo salgono del 23% in un anno

I dati del rapporto predisposto dall’Osservatorio. In aumento le richieste di beni materiali: nel 2022 distribuiti circa 5mila pacchi a 400 nuclei familiari

31/05/2023 14:34

Nel corso del 2022 sono state 697 le persone, o famiglie, che si sono rivolte ai centri di ascolto Caritas di Cuneo e Fossano, con un aumento, sul punto cuneese, del 23% rispetto all’anno precedente. In realtà questo incremento non è dato tanto dall’arrivo di nuove persone ma piuttosto dal ritorno, magari anche dopo anni, di chi aveva avuto bisogno già in precedenza. Un elemento significativo, sintomo di una cronicizzazione della povertà, situazione dalla quale, nonostante gli aiuti, spesso è difficile risollevarsi.
 
Questi e altri dati sono contenuti nel report 2022 predisposto dall’Osservatorio della Caritas diocesana di Cuneo e Fossano e presentato la scorsa settimana in Sala Vinay, in Comune a Cuneo. Il documento raccoglie e sintetizza le informazioni rilevate dalla rete dei centri di ascolto Caritas sul territorio diocesano, con l’intenzione di evidenziare le maggiori vulnerabilità presenti nelle nostre comunità e le risposte finora messe in campo. Si scopre così, ad esempio, che la fascia d’età che più frequentemente si rivolge a Caritas è quella tra i 25 e i 45 anni (sono il 45-46% del totale).
 
Molti sono i cosiddetti “working poor”, vale a dire quei lavoratori “mal occupati” che, pur non essendo disoccupati, vivono in situazioni di povertà. Hanno lavori a chiamata, a progetto, a tempo determinato, con contratti non rinnovati, orari bassi e paga scarsa. Cresce però anche la disoccupazione: i senza lavoro sono il 2% in più rispetto ai dati del 2021.
 
I numeri raccolti da Caritas mostrano poi che la casa è spesso al centro delle difficoltà di chi si rivolge ai centri diocesani. Due tendenzialmente le problematiche: la difficoltà a mantenere la casa perché utenze e affitto sono troppo costosi o la completa mancanza di abitazione, perché le persone non riescono a trovarne una. Sono in aumento, ad esempio, le richieste di aiuto nel pagamento di affitto e utenze. Caritas denuncia anche molti casi di discriminazione verso le persone straniere, alle quali spesso non si vuole affittare. Sono in aumento, poi, le richieste di beni materiali, soprattutto viveri: nel 2022 sono stati distribuiti circa 5.000 pacchi di viveri a 400 nuclei famigliari, oltre a contributi economici di vario genere.
 
Caritas è anche uno dei soggetti che, in collaborazione con le cooperative sociali del territorio, collabora alla gestione del sportello Infopoint del .Meet del Comune di Cuneo. Rivolto ai migranti, alle persone senza dimora e ai lavoratori stagionali, lo sportello è preparato e strutturato per orientare gli utenti su materie legate ad accoglienza e documenti. Nel 2022 sono passate allo sportello Infopoint del .Meet 247 persone provenienti da 29 nazioni diverse. Di loro la percentuale maggiore (24%) è costituita da migranti climatici che vengono dal Pakistan, che sta affrontando un disastro umanitario causato da piogge e inondazioni senza precedenti, a seguire dalla Somalia (15%), Gambia (10%) e Nigeria (14%). Qui cercano un primo orientamento, per quanto riguarda i richiedenti asilo, o supporto in casi di sfruttamento lavorativo.
 
Nel 2022 è stata poi cruciale l’emergenza Ucraina, a cui il territorio ha fatto fronte con una rete di collaborazione che si è consolidata ed ha permesso la gestione di un centro di accoglienza straordinario dedicato a loro, con oltre 70 ucraini sopitati.
 
“Partiamo da questi dati guardando subito al futuro - il commento di Enrico Manassero, direttore della Caritas diocesana -: Le richieste del territorio ci impongono di potenziare il lavoro sulla casa, che sta diventando sempre più cruciale, ma lavoreremo anche sul sistema di distribuzione viveri, promuovendo al contempo la dignità della persona, i principi dell’economia circolare e dell’ecologia. Nella stessa direzione va la riorganizzazione graduale della mensa cittadina e il progetto di realizzarne una condivisa, in cui poter cucinare. Naturalmente poi proseguirà il lavoro di rete sul fronte accoglienza e immigrazione, che in questi mesi di emergenza ha dimostrato essere in grado di produrre risultati preziosi”.

c.s.

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