Il caro benzina agita il governo guidato da Giorgia Meloni. Il frequente superamento della soglia, non solo psicologica, dei due euro al litro, è un campanello d'allarme preoccupante e la mancata proroga del taglio delle accise viene interamente scaricata sulle tasse dei cittadini.
La contromossa dell'esecutivo si è tradotta in un decreto ad hoc per informare in tempo reale i consumatori sull’andamento del costo dei carburanti, con l’obiettivo di combattere le speculazioni: le stazioni di servizio avranno l’obbligo di esporre "con specifica evidenza" accanto al prezzo praticato il prezzo medio nazionale (giornaliero) pubblicato dal ministero delle Imprese. Un provvedimento che interessa da vicino i cuneesi, in quanto dalle nostre parti si sono visti molto spesso prezzi superiori alla media italiana.
Per chi non si adeguerà si rafforzano le sanzioni, comminate dal Prefetto. In caso di recidiva si rischierà la sospensione dell’attività per un periodo da 7 a 90 giorni. Con un apposito decreto ministeriale il governo introdurrà anche un tetto massimo al prezzo praticabile dalle stazioni di servizio che operano lungo la rete autostradale. Si rafforzano inoltre "i collegamenti tra Garante prezzi e Antitrust, per reprimere sul nascere condotte speculative". Infine aumenta la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza.