“L’automobile rischia di divenire un ‘bene di lusso’, atteso l’aumento del carburante e la diminuzione delle nuove immatricolazioni e, più in generale, dei passaggi di proprietà, quando così non può e non deve essere, specie in territori altamente frazionati e geograficamente estesi come quello della Provincia di Cuneo”: l’allarme arriva dai consiglieri provinciali Pietro Danna, Annamaria Molinari e Vincenzo Pellegrino del gruppo Granda in Azione, autori di un ordine del giorno sul tema del caro prezzi dei carburanti.
L’odg dei consiglieri riguarda, più in generale, la situazione finanziaria dell'ente Provincia con riferimento ai tributi strettamente connessi al mondo dell'autoveicolo: verrà discusso nella prossima seduta del Consiglio Provinciale. “L'obiettivo - dichiarano i consiglieri firmatari - è quello di evidenziare il fatto che l'auto non può diventare un bene di lusso, specie in territori geograficamente estesi come quello della Granda. Prezzi del carburante in aumento e sempre meno immatricolazioni di nuovi veicoli, elemento questo che rileva anche in quanto incide sui bilanci delle province e delle città metropolitane, sono un indicatore chiaro del fatto che il governo dovrebbe valutare di intervenire in tal senso”.
Granda in Azione ha fatto i “conti in tasca” al settore automobilistico registrando che le entrate tributarie di province e delle città metropolitane relative all’RC Auto ed all’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) sono diminuite, secondo i dati forniti dall’UPI (Unione Province Italiane), di circa 200 milioni. Per la Provincia di Cuneo si tratta, rispetto al periodo pre-pandemico, di un calo del gettito di circa 5 milioni. “Tale fenomeno - annotano gli estensori dell’ordine del giorno - si ripercuote negativamente sulla capacità di spesa dell’ente provincia, specie con riferimento alle proprie funzioni fondamentali relative alla manutenzione viaria e dell’edilizia scolastica di propria competenza”.
Al governo si chiede quindi un triplice intervento: “Che prenda provvedimenti per calmierare il prezzo dei carburanti, che valuti l'opportunità di introdurre nuovi incentivi per l'acquisto di autoveicoli e che istituisca fondi compensativi per le minori entrate di province e città metropolitane con riferimento ai tributi legati al mondo dell'autoveicolo”.