Riceviamo e pubblichiamo dall'associazione degli autotrasportatori Astra Cuneo.
L’ondata di preoccupazioni e allarmi, più o meno giustificati, all’indomani del crollo del ponte Morandi, ha bagnato anche le coste della vicina Francia. Nelle parole del Sindaco di Nizza e politico di lungo corso Christian Estrosi, la volontà di trovare una soluzione condivisa al traffico che ogni giorno interessa la Costa Azzurra ed in particolare l’autostrada A8. I Quasi 7000 mila tir al giorno, che, secondo quanto affermato da Estrosi, transiterebbero sulle strade delle Alpi Marittime destano inquietudine ed incertezza: eh sì perché ancora una volta l’attenzione si è spostata non sull’eventuale fragilità dell’infrastruttura, quanto piuttosto, sui carichi che su di essa insistono, e quindi sui veicoli pesanti. La soluzione però prospettata, da discutersi nella riunione indetta per il prossimo 4 ottobre a Nizza, sembrerebbe voler ridurre il traffico degli autoarticolati con misure non del tutto condivisibili, quanto meno per chi rappresenta la categoria. Dall’intervista rilasciata dal Presidente della Regione PACA è stata infatti avanzata l’eventualità di attivare una “ecotaxe”, destinata a colpire i camion: un vero e proprio pedaggio supplementare, oltreché al paventato incentivo allo spostamento del trasporto merci via mare e ferro. Tuttavia, la nostra Associazione, ritiene che alzare le barriere aumentando i costi, non possa far altro che generare squilibrio, riducendo ulteriormente l’importanza dei valichi internazionali strategici per il settore dei trasporti. “Come già avvenuto per i divieti della valle Roya, appare evidente un atteggiamento ostile per il nostro mondo: si vogliono marcare con la biro rossa i confini quando invece la miglior soluzione sarebbe indurre una riduzione dei pedaggi stabiliti per i grandi valichi: Frejus e Monte Bianco in primis, di modo da poter ridistribuire i carichi e garantire una più efficiente organizzazione della macchina dell’autotrasporto italiano, francese ed europeo”, spiega il Segretario di AstraCuneo Guido Rossi. Chiudere le porte aumentando gli aggravi economici non è la strada giusta, occorre discutere insieme per soluzioni non onerose, occorre sedersi ad un tavolo e domandarsi perché il transito al Tunnel del Frejus abbia subito un aumento di costo del 100% negli ultimi 15 anni, perché un singolo passaggio attraverso quel traforo costi quasi 350 euro. Perché quando le infrastrutture ci sono ne viene disincentivato l'utilizzo mediante spese esorbitanti?
Astra Cuneo