L’atteso sopralluogo dei consiglieri cuneesi a Cascina Vecchia alla fine c’è stato, in un clima allegro da gita scolastica. Ad accogliere i primi visitatori, insieme agli assessori Luca Serale e Cristina Clerico e al presidente del comitato di quartiere Claudio Giuseppe Migliore, c’erano i dirigenti tecnici del Comune Walter Martinetto e Chiara Danna ed Elio Parola per Open Baladin Cuneo, capofila dell’associazione di imprese che si è aggiudicata il bando per la riqualificazione.
La Cascina Vecchia di San Rocco Castagnaretta, ha ricordato in apertura la presidente di commissione Santina Isoardi, è l’unico esempio rimasto sull’altipiano di cascinale risalente al XV secolo: un tipico esempio di architettura rurale, già documentato nel 1445, quando il “venerabilis dominus Zampana” lo lascia in eredità all’ospedale Santa Croce. L’origine del progetto di recupero rimonta al bando Periferie del 2016, lo stesso da cui è partita l’iniziativa per la controversa riqualificazione di piazza Europa. “Siamo in una zona di cerniera tra l’altipiano e san Rocco, a due passi dalla ex Enel” dice l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Serale, menzionando un altro intervento (privato) a destinazione commerciale.
Quello a San Rocco, una volta ultimato, avrà invece una duplice veste: “La rivalorizzazione nasce dalla volontà di rendere museo vivente il parco di Cascina Vecchia, ultimo esempio di cascina quattrocentesca conservata fino a oggi” spiega l’assessore alla Cultura Cristina Clerico. Il “museo vivente” sarà ospitato nel più vecchio tra i due edifici esistenti, dove il restauro è già ultimato e i locali sono solo da riempire. L’altra “metà” del progetto riguarda il fabbricato che ospiterà le attività commerciali: “Questa parte è del ‘700 ed è stata oggetto di più superfetazioni” aggiunge l’assessore. Qui i lavori sono ancora lontani dall’ultimazione: “All’inizio - fa sapere l’ingegner Martinetto - si era previsto di conservare tutto il tetto, ma per ragioni di sicurezza si è dovuto costruire una struttura superiore di rinforzo: una decisione inevitabile e condivisa dalla Soprintendenza”. Tempi lunghi? Sì, ma - sottolinea il dirigente dei Lavori Pubblici - “questo è stato il cantiere più impattato dal Covid”. E subito dopo dal caro prezzi: una “tempesta perfetta” che ha richiesto 250mila euro aggiuntivi - oltre ai 2 milioni e 255mila che il Comune aveva già stanziato - e ha dilatato il cantiere.
“Questo dovrebbe diventare un grande centro di aggregazione: cerchiamo posto per le auto dei visitatori che arriveranno” fa sapere Serale. Si sta pensando a un ulteriore intervento sui muraglioni e anche a un impianto di videosorveglianza nel parco che circonda la struttura: mercoledì ci sarà un primo sopralluogo con l’assessore Andrea Girard. Nel frattempo, i futuri gestori che hanno ricevuto le chiavi a giugno scorso proseguono i lavori di loro spettanza: “Questo spazio deve essere vitale e attivare un’utenza entro maggio 2025” ricorda Clerico. Il Comune ha accolto l’istanza di sospensione dei canoni perché la consegna dell’immobile non era avvenuta nei tempi previsti: le cifre già pagate a partire dal 1 aprile 2023 - 9.056 euro a trimestre, per la prima fase - sono quindi accantonate.
“Perché non si è proceduto alla sistemazione delle aree interne?” chiede Giancarlo Boselli di Indipendenti, ritenendo che i lavori si sarebbero potuti avviare già mentre erano in corso quelli all’esterno, cioè nel cortile: “Erano lavorazioni che abbiamo valutato non essere compatibili con i due cantieri” risponde Martinetto. A parte questa nota, dai consiglieri viene una generale soddisfazione per il recupero: “È stato un risultato molto atteso. - dice Claudia Carli (Partito Democratico) - Gli abitanti di San Rocco guardano a questa Cascina come un posto da poter vivere e perché no da utilizzare per le inaugurazioni di San Sereno, come è già stato fatto una volta”. Consensi unanimi anche da Mario Di Vico ed Elio Beccaria di Cuneo Civica, da Flavia Barbano di Centro per Cuneo e da Franco Civallero di Forza Italia: “Questo recupero è ammirevole sotto tutti gli aspetti, purtroppo i ritardi ci sono ma penso sia normale. Diamo merito all'architetto Silvia Oberto e a chi ha seguito i lavori”.