“Con fondi propri, la Regione Piemonte finanzierà le otto Case di comunità che gli stanziamenti del Pnrr non garantiscono più, dopo le ultime decisioni del Governo di tagliare le erogazioni per il Nord Italia”. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi oggi in Settima commissione, presieduta da Riccardo Lanzo.
In tutto, le Case di comunità che il Piemonte ha stabilito essere necessarie per il proprio territorio sono 90, ma con i fondi adesso teoricamente messi a disposizione del Pnrr se ne potrebbero realizzare al massimo 82: “Completeremo il progetto in ogni caso con risorse piemontesi”, ha assicurato Icardi. Che, rispondendo poi a Domenico Ravetti (Pd) ha concordato che dopo l’edificazione delle Case di comunità bisognerà lavorare assiduamente affinché ci sia un livello organizzativo e di risorse umane che le faccia davvero funzionare per il 2026 come previsto dal Pnrr.
Sulla stessa lunghezza d'onda Alberto Preioni (Lega), che ha apprezzato nel suo intervento “la trasparenza di questa comunicazione dell’assessore: il tema delle Case di comunità è prioritario, perché la realizzazione di tali strutture permette di non mandare in sofferenza il sistema degli ospedali. Ora toccherà anche allo Stato fare in modo che i medici di famiglia e i medici di base riempiano questi edifici di professionalità e li rendano attivi”.
A Marco Grimaldi (Luv), che ha chiesto le sorti del Maria Adelaide di Torino, Icardi ha risposto che il progetto attuale è farlo diventare uno studentato, però adesso è stato inserito il vincolo di utilizzare mille metri quadri al suo interno come casa di comunità.
Monica Canalis (Pd) ha domandato l’elenco delle Case di comunità finanziate col Pnrr e le 8 finanziate con fondi regionali. In generale, anche Diego Sarno (Pd) ha ritenuto necessario avere a disposizione del Consiglio maggiori documenti scritti sulle intenzioni programmatiche del Piemonte, anche non definitive, sia sulle Case di comunità sia sulle Case della salute.