Si è chiusa con l’impegno a
“dedicare l’arredo temporaneo di una strada a George Floyd con immagini sul selciato” la mozione discussa in serata dal Consiglio comunale di Cuneo e approvata a maggioranza. Nella sua formulazione originaria, la proposta si limitava a una generica
condanna delle violenze poliziesche negli Stati Uniti e del razzismo ed era stata sottoscritta da Cuneo Solidale Democratica, Partito Democratico e Cuneo per i Beni Comuni, più la consigliera Silvia Cina (M5S).
A imprimere un indirizzo più ‘concreto’ alla presa di posizione dei consiglieri è stato l’emendamento promosso da Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni e accettato dalla relatrice: “In molte città hanno disegnato su una strada la scritta Black Lives Matter: sarebbe molto bello che anche Cuneo realizzasse qualcosa di questo tipo”. L’idea è piaciuta alla relatrice Tiziana Revelli (Partito Democratico), che ha invece respinto l’altro emendamento avanzato da Laura Menardi: l’esponente di Grande Cuneo chiedeva di mettere nero su bianco un no alla colpevolizzazione indiscriminata degli agenti di polizia e di condannare anche le violenze e gli atti di vandalismo seguiti alla tragica morte di George Floyd, in particolare gli abbattimenti delle statue di Cristoforo Colombo verificatisi in alcune città degli Stati Uniti.
La proposta formulata dai banchi della destra ha trovato sponda anche nella maggioranza, con Umberto Fino (Centro per Cuneo) che si è detto “d’accordo con quanto ha affermato la consigliera Menardi: non facciamo di tutta l’erba un fascio e ricordiamoci che ci sono state violenze e vandalismi”. Pur affermando di condividere nell’insieme la mozione, Fino ha aggiunto di ritenere “un’esagerazione” l’ipotesi della scritta in sostegno al movimento Black Lives Matter. Oltre all’ex forzista hanno votato a favore dell’emendamento Menardi altri due consiglieri di maggioranza (Loris Marchisio del Centro e Ivano Oggero di Crescere Insieme) e cinque colleghi di minoranza, a fronte di 18 contrari e un astenuto (Silvia Cina di M5S).
L’assemblea ha quindi approvato la mozione con l’emendamento aggiunto da Sturlese: 19 i favorevoli, 2 astenuti (Alberto Coggiola di Fratelli d’Italia e Laura Menardi) e 4 contrari (l’altro consigliere di FdI Massimo Garnero, Maria Luisa Martello di Cuneo città d’Europa, Oggero e Roberta Rosso di Crescere Insieme).
La pratica delle scritte stradali in appoggio alle proteste antirazziste (e anti Trump) ha coinvolto perfino l’amministrazione di Washington, dove i dipendenti comunali hanno dipinto con un’enorme ‘Black Lives Matter’ in giallo il percorso della 16esima strada, una delle arterie che portano alla Casa Bianca. In Italia iniziative analoghe sono già state adottate a San Lazzaro di Savena, Lecce e Taranto: le Sardine hanno annunciato la volontà di portare avanti questa forma di graffitismo istituzionale in un’altra trentina di comuni con il progetto ‘Cento Sfumature di Umanità’.
C’è però chi rileva l’inopportunità di ‘schierare’ strade e piazze in sostegno a una protesta con una forte connotazione politica. Lo fa ad esempio il consigliere dell’opposizione di destra Beppe Lauria, il quale non ha potuto partecipare alla discussione per impegni di lavoro ma ha manifestato alla redazione di Cuneodice.it tutta la sua contrarietà: “Dispiace senz’altro che una persona sia morta in quelle condizioni ma la responsabilità penale è personale, che poi tutto questo serva per portare avanti un’altra battaglia che interessa gli Stati Uniti è del tutto evidente. Quanto all’Italia, questo è un Paese che ha intitolato una sala del Senato a chi è morto mentre stava tirando un estintore a un carabiniere [Carlo Giuliani, ndr]”.