C’è un convitato di pietra nella nuova discussione sull’
appalto per i lavori di videosorveglianza in corso Giolitti. È il sindaco
Federico Borgna, assente nella seduta odierna del Consiglio comunale dove il tema è tornato d’attualità grazie a due diverse interpellanze a firma di
Beppe Lauria e
Ugo Sturlese.
L’assenza del sindaco, pur giustificata dal presidente del Consiglio comunale con regolamento alla mano, ha mandato su tutte le furie i due battaglieri esponenti delle opposizioni. Solo il mese scorso infatti il primo cittadino era intervenuto, dopo la prima risposta dell’assessore Giraudo, per assicurare che tutto era stato fatto secondo le procedure: nessuna irregolarità e nessuna carenza di requisiti, come ipotizzato dai consiglieri. La questione sollevata verteva in particolare sui criteri di designazione della gara d’appalto, vinta dalla IN.RE.TE srl di Michele Chialva. Chialva è stato in passato amministratore della cooperativa sociale Ping insieme all’assessore all’Innovazione Domenico Giraudo ed è tuttora suo socio nella startup Ping-s.
Oltre a questa circostanza, si è rilevato che la ditta unipersonale da lui fondata nel 2020 non era in possesso dei requisiti per l’installazione di impianti di videosorveglianza previsti dal decreto legge 37/2008: questione irrilevante, secondo gli uffici comunali, dal momento che la disciplina vale solo per gli edifici privati. Nonostante il parere del Comune, in seguito all’assegnazione dei lavori l’azienda ha comunque provveduto a dotarsi di un responsabile tecnico in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa. La persona designata risulta essere il
gestore di una pizzeria e della pista di pattinaggio di Sampeyre, fatto che non ha mancato di sollevare ulteriori polemiche e ironie:
“Avevo detto che - poiché non si richiedeva nessun requisito tranne l’iscrizione al registro delle imprese - la gara avrebbe potuto vincerla anche un panettiere o una pettinatrice. Alla fine ci hanno mandato un pizzaiolo” attacca il portabandiera della destra civica Lauria.
Per Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni è “una questione che avrebbe aspetti esilaranti se non fosse di una gravità assoluta. La risposta degli uffici e del sindaco è stata smentita subito dopo dagli eventi, per questo era importante che fosse presente questa sera”. Entrambi i consiglieri denunciano nell’assenza di Borgna un tentativo di “depotenziare” un dibattito che ha causato imbarazzi alla giunta. Lauria però avvisa che la faccenda, per quanto lo riguarda, è tutt’altro che conclusa: “Dite al sindaco di non presentarsi neanche alle prossime sedute del Consiglio comunale, perché ho intenzione di ritornare sul tema”.
Alla fine tocca all’assessore Marco Vernetti, responsabile per le questioni legali e i contratti, parare il colpo: “I requisiti erano già noti in sede di gara a tutti i partecipanti e nessuno ha fatto obiezioni”. In merito ai lavori, l’esponente della giunta ribadisce quanto già affermato dal sindaco: “L’impianto in discussione non è a servizio dei condomini di corso Giolitti, né inquadrerà aree di loro esclusiva pertinenza: è deputato esclusivamente alla sorveglianza di aree pubbliche circostanti e dei portici e soltanto il personale autorizzato ne avrà visione. Qui non si affida un incarico di videosorveglianza, ma un lavoro di installazione di un impianto, che sarà coordinato da un responsabile comunale e concluso da collaudo”.
Risposta “istituzionale” che comunque non soddisfa nessuno dei destinatari: “La cosa inverosimile - obietta Sturlese - è che lo stesso vincitore della gara smentisce la tesi del Comune e due giorni dopo viene a prendere la certificazione in Camera di Commercio: evidentemente sapeva di essere in una posizione indifendibile”. Dal canto suo Lauria ironizza: “Chialva è un imprenditore fortunato. Senza che nessuno lo conoscesse lo scorso dicembre ha ottenuto tre diversi incarichi dal Comune e a fine mese è già stato chiamato a partecipare alla gara d’appalto che avrebbe vinto”.