Al principio furono i cinque parlamentari, pietra dello scandalo scoppiato domenica mattina in seguito alla pubblicazione di un articolo di Repubblica sugli onorevoli bonus: si è poi scoperto che a ricevere il bonus da 600 euro al mese per le partite IVA erano stati in realtà solo tre di loro (due leghisti e un cinquestelle).
Ma questo poco cambia, perché lo scandalo era ormai esploso e si è iniziato così a parlare di altri 2000 tra assessori regionali, consiglieri, sindaci e presidenti di regione. Qualcuno è già uscito allo scoperto: lo ha fatto solo ieri sera,
intervistato da Lo Spiffero, il consigliere regionale saviglianese
Matteo Gagliasso. Classe 1993, leader dei giovani del Carroccio in Piemonte e fedelissimo del deputato Flavio Gastaldi, Gagliasso è laureato da poco in ingegneria e lavora come consulente immobiliare: in questa sua veste professionale, essendo tuttora titolare di una partita IVA, anche lui ha inoltrato una richiesta per ricevere l’‘indennizzo’ che il governo con il decreto ‘Cura Italia’ di marzo ha pensato per i liberi professionisti e i co.co.co.. Per ottenerlo, almeno all’inizio, i richiedenti dovevano soddisfare due requisiti: essere iscritti alla gestione separata dell’INPS e non essere titolari di pensione. Solo da maggio si è introdotto un ulteriore criterio legato alla perdita di fatturato rispetto al 2019 (e il bonus è cresciuto fino a 1000 euro).
A inoltrare la richiesta, ha spiegato Gagliasso, è stato il suo commercialista. Lui ne era comunque a conoscenza fin dall’inizio ma si è disinteressato della pratica: solo quando venerdì scorso ha saputo che gli erano state accreditate due rate da 1200 euro ha deciso, di sua sponte e due giorni prima che scoppiasse il ‘bubbone’ mediatico, di restituirli all’Inps con un bonifico. Resta da capire il perché di questa decisione dal momento che lui stesso afferma “anche dopo la mia elezione ho sempre continuato a tenere la partita Iva aperta e nel periodo dell’emergenza ho accusato un calo di fatturato”. D’altro canto, di fronte alle domande dello Spiffero il consigliere ha negato di essere stato a conoscenza dell’imminente pubblicazione dell’inchiesta sui politici che hanno percepito (in modo del tutto legittimo, beninteso) il bonus Covid.
Non è stato per ora possibile raggiungere telefonicamente il consigliere Gagliasso e non risultano commenti ufficiali da parte della Lega. Oltre al giovane saviglianese anche un altro leghista a palazzo Lascaris ha ammesso di aver ricevuto e poi restituito il bonus: si tratta del consigliere Claudio Leone, eletto a Torino.