Piace a tutti il progetto per trasformare i giardini Fresia nell’“oasi urbana” del centro storico di Cuneo, restituendo alberi e biodiversità al parco cittadino più amato e carico di memorie.
“L’obiettivo è restituire alla città uno spazio vivo, vitale, con una pluralità di vocazioni e che quindi ritorni a essere vissuto” spiega l’assessore al Verde Pubblico Gianfranco Demichelis, non nascondendo che l’ex zoo “è stato storicamente uno spazio di pregio e richiederà un forte impegno economico da parte dell’amministrazione per intervenire nella riqualificazione. Purtroppo i giardini Fresia non sono giardini storici, nonostante siano monitorati dalla Soprintendenza: è un grosso vincolo, perché i pochi bandi sono rivolti a giardini storici”. Ora si presenta un’occasione, più unica che rara, per investire sull’area verde al centro negli ultimi anni di polemiche - su tutte quelle legate alla presenza e poi alla chiusura dello Zoo Bar - e di un certo degrado.
Si tratta del bando forestazione urbana della Regione Piemonte, i cui termini scadranno il prossimo 21 gennaio: gli uffici comunali hanno affrontato una corsa contro il tempo per presentare in tempo la candidatura, coinvolgendo lo studio dell’architetto Roberta Filippini e l’associazione Art.ur. Lo scopo, dice Demichelis, è fare dei giardini Fresia “uno spazio per la cittadinanza che dovrà diventare un’’oasi urbana’, un polmone verde per il centro storico”.
Un nuovo belvedere sulla Bisalta e un pergolato per i ragazzi
“Non snatureremo l’identità del giardino storico” assicura l’architetto Filippini, illustrando il progetto: “Partiamo da un’ingegneria naturalistica e dall’utilizzo di specie autoctone, tenendo conto del tema del tarlo asiatico”. Verrà mantenuta la pavimentazione a ghiaia, apprezzata perché permeabile, ma sarà aggiunto un anello in pietra per rendere lo spazio accessibile anche a passeggini e sedie a rotelle: “Al progetto aggiungeremo ventidue nuovi alberi per sostituire quelli che negli anni si sono ammalati e sono stati abbattuti”. L’attenzione alla biodiversità è a trecentosessanta gradi: “Invece degli animali in gabbia porteremo gli insetti, ma con una valenza anche didattica, come Fresia aveva voluto: vogliamo riportare tutta una natura che non aspetta altro di ritornare qui”.
Un’attenzione particolare è dedicata all’area del belvedere, il “terrazzo” sulla Bisalta: “Qui andremo a riposizionare le vasche in pietra per riportare l’eleganza delle linee storiche, con l’utilizzo di specie perenni”. Aumentando le alberature, si punta a mitigare l’effetto dei cambiamenti climatici sui circa 7mila metri del giardino e nel raggio circostante per cento metri. Non più piante annuali ma perenni, diminuendo i costi di manutenzione. Ci sarà un giardino degli uccelli (“con l’utilizzo di arbusti che migliorino la biodiversità”) e nelle aree soleggiate, dove è possibile, zone a prato fiorito che attraggano diversi impollinatori: “Oggi non sarebbe più possibile posizionare una fontana solo per avere uno zampillio dell’acqua, perché porterebbe dispersione idrica. Le fioriture dai toni di azzurro richiameranno però l’importanza di una vegetazione che possa vivere e fiorire anche in mancanza d’acqua”.
Tra le ipotesi allo studio c’è il posizionamento di un pergolato concepito come una sorta di serra bioclimatica, che potrà essere chiuso e quindi ospitare le attività delle scuole anche in inverno. Un altro tema è legato alla scarpata su corso Marconi: verrà ripulita e abbellita con nuove specie arbustive a macchie locali e autoctone, per creare un aspetto gradevole anche dal basso.
Il giardino del futuro nascerà dalla progettazione partecipata
Nei requisiti del bando si menziona l’attenzione alla progettazione partecipata, un processo che nei prossimi mesi coinvolgerà residenti, associazioni e portatori d’interessi vari, con la collaborazione dell’associazione Art.ur e del comitato di quartiere del centro storico. “È importante che la città non si veda calato dall’alto un progetto che non riconosce come suo e che ci sia una partecipazione attiva per un luogo in cui noi mamme abbiamo cresciuto i nostri figli” conferma Michela Giuggia di Art.ur. Con il supporto di SocialFare, centro torinese specializzato nella definizione dei processi partecipati, verranno distribuiti questionari e mappati gli stakeholders. L’idea è convocarli per una discussione pubblica a giugno. Oltre a questo ci saranno laboratori dedicati agli studenti di elementari e medie e agli allievi dei geometri, già artefici di un apprezzato studio sui giardini Fresia intitolato “Spazio Vivo”.
“Vogliamo una comunicazione molto pop, targettizzata su famiglie e giovani ma comprensibile da tutti” sintetizza Giuggia. Il titolo del progetto è “Giardini Fresia: la nuova stagione”, con lo slogan “la rigenerazione del giardino pubblico sarà uno spettacolo”. Le grafiche adottate occhieggiano all’arte di Henri Rousseau, pittore francese attivo proprio negli anni in cui a Cuneo prendeva vita il giardino.
Chiudere il cancello oppure no? I consiglieri si interrogano
Plauso unanime al progetto arriva dai consiglieri intervenuti in commissione. “Mi rinfranca il cuore” dice Franco Civallero di Forza Italia, ponendo il tema della chiusura serale: “Un giardino così meriterà di essere chiuso: perché di sera, altrimenti, non ci si può entrare”. La questione, legata al possibile degrado dell’area, divide: “Sono contrario alla chiusura serale, le cose belle si lasciano vedere: piuttosto mettiamo le telecamere” suggerisce Mario Di Vico (Cuneo Civica). Anche l’assessore si schiera sulla linea “aperturista”: “Più un luogo è aperto e presidiato, più si evitano cattive frequentazioni”. Sarà comunque un tema da dirimere nel corso del processo partecipativo con la cittadinanza, precisa.
Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) parla di “un’aspettativa da parte nostra importante” attorno ai “nuovi” Fresia e di un rammarico personale: “Dopo questa bella presentazione mi chiedo perché non abbiate chiamato lo stesso architetto per piazza Europa: avremmo avuto un risultato decisamente diverso”. La stessa osservazione è ripresa da Paolo Armellini (Indipendenti), che paragona l’amministrazione a Jekyll e Hyde: “Da una parte parliamo di mantenimento di alberi, dall’altra senza pensarci su abbattiamo dei cedri dell’Atlante di 70 anni, senza valutare se siano sani o no”. Per Claudia Carli (Partito Democratico) “i complimenti sono dovuti, ci avete regalato un momento di rara bellezza: il progetto riporta allo splendore una perla della nostra città che è stata dimenticata”.
Anche
Flavia Barbano (Centro per Cuneo) elogia la bellezza della proposta e ne avanza una ulteriore: collocare ai giardini Fresia la
bacheca per gli annunci funebri degli animali domestici, di cui si era parlato in Consiglio comunale dopo il “caso” del gatto Tato. Sulla cornice della bacheca, aggiunge la consigliera, si potrebbe pensare di menzionare i nomi degli animali che hanno popolato lo storico zoo, come l’orso Mirco:
“Animali privati della libertà che sono morti nelle gabbie”.