Ogni anno con l’arrivo dell’estate e la chiusura delle scuole per molte famiglie si ripropone lo stesso problema: dove lasciare i figli quando si va al lavoro? Per qualcuno una soluzione sono i nonni, per altri la babysitter, la maggioranza invece si rivolge ai centri estivi. Questi ultimi, oltre a rispondere alle esigenze di molte famiglie, rappresentano anche un’ottima opportunità per i bambini, offrendo attività sociali, sportive, culturali e ricreative di fondamentale importanza per combattere la povertà educativa.
Non in tutta l’Italia però i centri estivi riescono ad accogliere un numero elevato di bambini. Come riporta la fondazione indipendente Openpolis, prima della pandemia (2019) “a livello nazionale erano 9,8 gli utenti dei centri estivi e gli alunni frequentanti attività pre e post scuola ogni cento bambini e ragazzi residenti tra i 3 e i 14 anni”. Il dato scende a 7,8 utenti ogni cento bambini nei comuni tra i 20mila e i 60mila abitanti. La regione con il maggior numero di bambini e bambine che frequentano i centri estivi si registra in Emilia-Romagna (17,6 ogni cento minori). Al secondo posto c’è la Lombardia con il 15,9% e al terzo il Piemonte con il 15,2%. In fondo alla classifica, invece, le regioni nel sud Italia. Guardando i capoluoghi, Milano è quello con l’offerta più ampia (circa 35 utenti ogni cento minori) che però, nonostante i numeri elevati, è spesso insufficiente. Seguono, poi, Verona, Parma, Bologna e Fermo (con una media di venti utenti per cento bambini).
In Piemonte la situazione varia molto da comune a comune. Guidano la classifica Massino Visconti in provincia di Novara con il 94,67% di utenti ai centri estivi, Mezzana Mortigliengo nel Biellese con il 94,12% e Garbagna nell’Alessandrino con il 92,52%. Bisogna scendere all’ottavo posto per trovare un comune del Cuneese, Treiso, vicino ad Alba, con il 90,51%. Guardando la situazione in Granda, buono anche il dato di Lagnasco, Sale delle Langhe e Piozzo, che si collocano tutti sopra l’80%.
Le sette sorelle non sono in alto nella classifica. La migliore è Mondovì, che però non raggiunge nemmeno il 20% (19,84%), seguita poi da Bra con il 18,60%. Cuneo si trova al terzo posto con il 15,88%, poco distante da Savigliano (14,81%) e Saluzzo (14,75%). Agli ultimi posti Alba (12,46%) e Fossano (12,93%). In fondo alla classifica, invece, ci sono Barge (con il 1,28%) e Narzole che non raggiunge l’1% (0,92%).