Quest’anno la prima interpellanza sul tema della crisi idrica a Cuneo arriva ad aprile. Segno dei tempi anche questo, d’altronde i dati parlano chiaro: nel 2022, ricordano i consiglieri del gruppo Centro per Cuneo, il Piemonte è stata la regione più siccitosa d’Europa e quella che ha accumulato il maggior deficit di pioggia e neve negli ultimi dodici mesi, con un’anomalia addirittura prossima al 50% rispetto alla media degli ultimi trent’anni.
“Rispetto al territorio piemontese, tra le aree maggiormente in sofferenza il Cuneese, e soprattutto l’area delle vallate alpine, è purtroppo al centro della crisi idrica” scrivono gli autori dell’interpellanza. Negli ultimi tre mesi le autobotti dell’Acda hanno rifornito diverse località di montagna e media montagna, ma non solo. Vi sono anche altre zone in sofferenza idrica, dove grazie all’interconnessione degli acquedotti si può pompare l’acqua con conseguente approvvigionamento garantito.
“È doveroso - continuano i consiglieri -
fare quanto possibile per evitare ulteriori aggravamenti rispetto alla già precaria situazione che stiamo vivendo come territorio, unita ad una necessaria presa di coscienza da parte di tutti”. Dal sito
Fontanelle.org, che si occupa di censire le fontane pubbliche, emerge che nella città di Cuneo sono ben 79 le “oasi” dell’acqua pubblica. Ci si chiede però per quali ragioni molte non siano state dotate di rubinetti, nonché se questa chiusura genererebbe in effetti un risparmio d’acqua e se vi siano, per contro, rischi connessi: a tutte queste domande la sindaca e l’assessore competente sono chiamati a rispondere nel prossimo Consiglio comunale, riferendo inoltre in merito alle iniziative assunte per sensibilizzare la cittadinanza ad un uso responsabile della risorsa idrica.