CUNEO - “Chi riceve assistenza pubblica lavori per la comunità un giorno al mese”

La proposta del consigliere cuneese Lauria: “Può essere una base di integrazione e crescita individuale”. Dito puntato sul degrado: “C’è chi accende fuochi nei parchi”

Andrea Cascioli 06/09/2023 17:00

Il Comune di Cuneo sottoscriva protocolli d’intesa “con tutte quelle persone (stranieri e non) che ad oggi sono seguite da forme di assistenza pubblica”: “Il lavoro reso ad una comunità (1 giorno al mese) per l’aiuto da questa ottenuto può esser una buona base di integrazione, ma anche e soprattutto di crescita individuale”. La proposta arriva dal consigliere dell’opposizione Beppe Lauria, autore di un’interpellanza sullo stato del verde pubblico che verrà discussa la settimana prossima in municipio.
 
Quello dei bivacchi nei parchi cittadini è infatti uno dei temi al centro delle osservazioni di Lauria, il quale segnala un “utilizzo improprio del verde pubblico con accensione di fuochi dove non dovrebbe esser consentito” o “vere e proprie tendopoli a cielo aperto e non in alcune delle più belle zone cittadine”. Le aree più sensibili, sostiene l’ex candidato sindaco, sono quelle della Montagnola (il Parco della Resistenza) e del Parco della Castagna di San Rocco Castagnaretta, di fronte alla caserma Vian. Qui il problema è di lunga data ed era già stato sollevato da un gruppo di frequentatori dell’area verde due anni fa, sulla nostra testata.
 
“Il disastro - denuncia Lauria, pur salvando il “quasi neonominato assessore all’ambiente” Gianfranco Demichelis - è evidente a tutti oramai: erbacce ovunque, verdura incolta ai bordi delle strade, mancato sfalcio in prossimità della radura in Corso Dante fronte ex Policlinico, cartacce ovunque nei parchi cittadini, fuochi in prossimità degli alberi”. Il degrado è ascrivibile al “progressivo azzeramento del personale comunale adibito al servizio verde pubblico”, tema di cui del resto si è già discusso nell’ultimo Consiglio comunale di luglio: i giardinieri assunti dal Comune oggi sono quattro, destinati a ridursi di un’unità entro fine anno a seguito di un pensionamento. Il resto è esternalizzato.
 
Su questo punto Lauria si interroga, chiedendo perché l’amministrazione abbia acquistato nuova attrezzatura se la tendenza è verso un’ulteriore esternalizzazione dei servizi. Infine un suggerimento, relativo all’ipotesi di “mettere ‘il cappello’ ai cestini pubblici evitando così da parte soprattutto della popolazione volatile (corvi, soprattutto) lo spargimento dei rifiuti a terra”.

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