Egregio direttore,
siamo un gruppo di pensionati di destra, ma pensiamo di non essere giudicati di parte e antigovernativi se oltre ai sacrosanti ristori e sostegni destinati a tutte le categorie colpite dalla chiusura delle attività produttive e dalle tante conseguenze disastrose del covid, chiediamo considerazione e sostegno anche per i pensionati.
La nostra categoria è da sempre facile preda del fisco, perché come i lavoratori dipendenti, le esose trattenute fiscali a suo carico vengono effettuate alla fonte, mentre gli “altri” possono dichiarare a discrezione. Un selettivo intervento a integrazione delle nostre pensioni dovrebbe essere considerato, a prescindere dalle pretestuose considerazione sul Bilancio dell’Inps.
Precisiamo che già nel 1998 il segretario nazionale dell’U.G.L. Pensionati Corrado Mannucci, nel corso dei lavori del Consiglio di indirizzo e di vigilanza dell’Inps, individuò ben 35 voci che figuravano illegittimamente nel bilancio della Previdenza pubblica ed erano inequivocabilmente classificabili come “Assistenza” che, dovrebbe essere a carico della fiscalità pubblica e non certo dei pensionati. Da allora, malgrado tutte le denunce fatte, tali voci sono ancora nel bilancio della Previdenza sociale. Il suo presidente ha recentemente dichiarato che se si vuole dare “il reddito di cittadinanza a tutti gli immigrati servono risorse in più”. E’ incredibile che anche per questo capitolo se ne occupi ancora l’Inps e non il Ministero delle Finanze.
I pensionati italiani sono costretti all’osso pur avendo versato in tanti anni considerevoli contributi previdenziali.
Fra le “voci” certamente poco note perfino a molti addetti ai lavori, che condizionano il bilancio dell’Inps e che non danno speranza alle vitali esigenze dei pensionati, citiamo: l’integrazione al trattamento minimo; l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale; la maggiorazione della pensione per gli ex combattenti; l’integrazione dell’assegno di invalidità; l’assegno sociale; il trattamento di richiamo alle armi; l’indennità ordinaria di disoccupazione agricola e trattamenti speciali; le retribuzioni per le giornate di astensione dal lavoro dei volontari del soccorso alpino e speleologico del C.A.I; le indennità per riposi giornalieri per donazioni di sangue; i benefici per i portatori di handicap; l’indennità per riposi giornalieri alle lavoratrici madri; l’indennità di malattia; l’indennità di maternità; gli assegni familiari; l’assegno per il nucleo familiare; i trattamenti speciali di disoccupazione per l’edilizia; l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi; l’assegno per congedo matrimoniale; ecc. ecc..
L’Inps dovrebbe destinare risorse solo per le pensioni. Si chiama appunto Istituto di Previdenza Sociale in base alla legge istitutiva del 1935. Oggi, che a causa della tragica pandemia, i pensionati si rivelano aiuto insostituibile per figli e nipoti disoccupati o in difficoltà economiche, questa categoria di anziani merita prioritariamente la vaccinazione anticovid nei tempi e nei modi adeguati nonchè qualche sostegno fiscale.
Grazie per l’attenzione
Paolo Chiarenza, Mario Franchino, Rosalia Grillante, Gian Michele Pellerino, Mario Pinca, Luca Sebastiano, Mauro Vannucci