Ci siamo. Oggi, mercoledì 28 marzo, doppio incontro in Provincia per la scelta di quale tipo di società unica gestirà tutto il ciclo idrico integrato della Granda per i prossimi trent’anni: tutta pubblica oppure con sistema misto a controllo pubblico. La decisione finale è stata rinviata dall’8 marzo scorso in seguito all’emergere di posizioni diverse tra gli amministratori e per offrire la possibilità di un confronto.

Alle 14,30 si riunirà in Sala Giolitti la Conferenza d’ambito, cioè i 23 rappresentanti della Granda che siedono nell’organo di governo del ciclo idrico per la verifica dei pagamenti pregressi e il controllo degli investimenti realizzati nel periodo 2007-2016 dagli attuali 12 gestori del servizio idrico.

Alle 16,30 al Centro Incontri (sala Einaudi) l’Assemblea dei sindaci per esprimere un voto sul modello gestionale. Nella giornata di ieri, martedì 27, era emerso che una soluzione possibile, nell’ambito di una società pubblica e in house, potrebbe essere stata la salvaguardia in parte di gestioni miste per la zona dell’Albese, ma la presidente e il direttore dell'Ato 4 hanno fatto capire con un comunicato stampa diramato nel pomeriggio che non sarebbe un'ipotesi percorribile. "Con riferimento agli articoli sui giornali di questi giorni si fa presente che l’affidamento del servizio idrico integrato deve essere fatto secondo le procedure di legge -hanno detto Bruna Sibille e Giuseppe Giuliano - L’affidamento diretto (senza gara) è consentito solo laddove la società sia interamente pubblica. Ogni eventuale coinvolgimento di un soggetto privato, anche per lo svolgimento di compiti operativi, deve essere fatto secondo procedure di gara". La strada per un modello gestionale interamente pubblico sembrerebbe in discesa, oggi la conferma (o la smentita).