CUNEO - Cia Cuneo preoccupata delle previsioni nella Legge di Bilancio 2024 su sanità pubblica e pensioni

Il direttore provinciale, Igor Varrone: “Serve un impegno straordinario per difendere uno dei patrimoni più importanti del nostro sistema sociale”

02/10/2023 08:33

Il Governo sta procedendo alla stesura della Legge di Bilancio 2024. Ma, fra le misure in discussione, i tagli alla sanità pubblica e il mancato adeguamento delle pensioni minime parrebbero essere prospettive piuttosto certe. Una situazione che preoccupa Cia-Agricoltori Italiani. Ad esprimerla è il direttore provinciale di Cuneo dell’organizzazione agricola, Igor Varrone. Dice: “Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale è uno dei nodi primari che il Governo deve sciogliere in vista della prossima Legge di Bilancio. Ormai è emergenza sulle liste di attesa con tempi lunghissimi per visite, esami e interventi, mentre la sanità privata avanza con un terzo della spesa tutta a carico delle famiglie. A soffrire di più della situazione sono gli anziani con pensioni basse, che spesso rinunciano a curarsi. In particolare quanti vivono nelle aree rurali e interne, dove il disagio territoriale di fatto diventa il discrimine per accedere alle prestazioni”.    
 
A delinearsi è la prospettiva di un netto taglio della sanità pubblica. Infatti, le previsioni sono di un finanziamento al 6,2% del Pil nel 2024 e al 6% nel 2025. Però, sotto la soglia del 6,5% i servizi essenziali, come sta già accadendo, non sono più garantiti. A questo si aggiunge l’annuncio del taglio del 30% dei progetti delle “case di comunità” indicate nel Pnrr, quasi tutte nelle aree interne. Inoltre, anche sul fronte della nuova Legge riguardante la non autosufficienza le notizie non paiono incoraggianti perché in attesa dei Decreti attuativi non si parla di risorse per attivare i servizi. Infine, il capitolo pensioni: per Cia bisogna portare gli importi minimi mensili almeno a 780 euro; recuperare l’indicizzazione causata dall’inflazione; prevedere l’Ape sociale per gli agricoltori senza penalizzazioni; modificare Opzione Donna oggi particolarmente punitiva; ridurre il carico fiscale sugli assegni in un’ottica di progressività e giustizia sociale.
 
Sottolinea ancora Varrone: “Servizi socio-sanitari efficienti e politiche per l’invecchiamento attivo, come pensioni adeguate a garantire una vita dignitosa, rappresentano degli elementi decisivi per tutelare tutti i cittadini, ma soprattutto gli anziani. Sono garanzia universale di diritti e di uguaglianza per le persone e i territori”
 
Cosa si può fare? “Serve un gesto di riscossa e di responsabilità collettiva, un impegno straordinario per difendere uno dei patrimoni più importanti del nostro sistema sociale”.

c.s.

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