LIMONE PIEMONTE - Cogefa, stop all’interdittiva antimafia sul colosso collegato a Edilmaco

Il Tar accoglie la richiesta di sospensiva presentata dall’azienda, controllante del consorzio che porta avanti i lavori del Tenda bis

Redazione 21/10/2024 18:15

Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento antimafia che la Prefettura di Torino aveva emanato nei giorni scorsi a carico di Cogefa, colosso delle costruzioni con sede nel capoluogo piemontese. Cogefa, una società con 400 dipendenti diretti e 1.200 lavoratori complessivi, controlla una quota del consorzio Edilmaco che gestisce l’appalto dei lavori per il Tenda bis.
 
La Regione aveva subito chiarito, dopo un’interlocuzione con la Prefettura, che l’interdittiva non riguardava comunque i lavori gestiti da Edilmaco. Ora la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo: i giudici amministrativi hanno congelato il provvedimento con cui il prefetto, dopo il mancato rinnovo dell’iscrizione dell’azienda alla cosiddetta “white list” dell’antimafia, aveva disposto l’interdittiva.
 
All’origine della misura c’è l’inchiesta Echidna sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei cantieri dell’A32 Torino-Bardonecchia. La Prefettura evidenziava in particolare i rapporti tra il fondatore dell’azienda Teresio Fantini, morto 18 anni fa, e Giuseppe Pasqua, soggetto definito “ben introdotto nell'ambiente ‘ndranghetista del Torinese e operante a Brandizzo”. Ma anche i presunti collegamenti con Antonio Esposito detto Tonino, condannato per usura in concorso con Rocco Lo Presti, il “boss di Bardonecchia” degli anni ’80, e Luciano Ursino, legato alla cosca omonima di Gioiosa Ionica. Esposito avrebbe avuto incarichi di guardiania nei cantieri e altre commesse lavorative. Sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero inoltre i rapporti tra la famiglia Fantini e l’imprenditore Gian Carlo Bellavia, finito ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Echidna, e quelli tra quattro società riconducibili alla famiglia (tra cui la stessa Edilmaco) e alcune imprese attenzionate dalla Prefettura.

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