“Coldiretti è con il popolo della montagna perché è parte di questo popolo che merita rispetto e che per tanto tempo non ne ha avuto”. È quanto ha dichiarato Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, nel suo intervento a sostegno della manifestazione del “Popolo della montagna”, questa mattina a Cuneo in Corso Dante, dopo lo stop alla riapertura degli impianti sciistici che ha messo in ginocchio l’intera economia che ruota intorno al turismo invernale che ha un valore stimato prima dell’emergenza Covid di oltre 200 milioni di euro all’anno con 400 operatori e 4.000 addetti tra diretto, indotto e filiera. La sola provincia di Cuneo conta oltre 14 comprensori con 73 impianti di risalita per più di 350 km di piste. Alla manifestazione, oltre ai Sindaci di diversi Comuni cuneesi, ha preso parte anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
“La montagna – prosegue Moncalvo – merita rispetto non in futuro, ma adesso, nelle prossime ore, con decisioni concrete sui ristori. Venerdì abbiamo avuto una prima decisione positiva da parte della Giunta regionale, ma evidentemente non basta perché non copre tutti i soggetti che hanno avuto più danni, a partire nostri agriturismi, ai cali di vendite delle nostre aziende agricole che conferivano i loro prodotti per la ristorazione, che sono parte integrante del popolo della montagna. Serve davvero un intervento strutturato, massiccio e immediato di ristori che permetta alla montagna di superare questi mesi complicati e di poter guardare al futuro con la possibilità di salvaguardare posti di lavoro e poterne creare di nuovi. Pretendiamo rispetto perché si può vivere la montagna in tranquillità e sicurezza grazie agli ampi spazi ed alle prescrizioni che tutti gli operatori sanno garantire in questa fase di emergenza sanitaria”.
E i problemi della montagna, secondo Coldiretti, non si legano solo alla pandemia: per troppi anni si è parlato di montagna nei convegni senza mai concretizzare le proposte in leggi o in opportunità d’aiuto per chi la montagna la vive tutti i giorni, come i nostri agricoltori e allevatori che sono sempre più in difficoltà a causa di una presenza ormai insostenibile del lupo e della fauna selvatica.
“Serve più rispetto anche per chi è stato travolto dall’ultima alluvione e più certezza sulla riapertura del Tenda che va ricostruito e messo in funzione” aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu, secondo il quale “in una prima fase vanno trovate soluzioni alternative che siano quanto più possibile percorribili perché, quando la fase più acuta della pandemia verrà meno, sarà importante che tutte le strade e i collegamenti dell’intero Cuneese siano funzionanti”.