Il Parlamento europeo ha approvato definitivamente la riforma delle Indicazioni geografiche (IG), dopo quasi tre anni di negoziato: una tutela del primato italiano nell’Unione Europea con 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori.
Come richiesto da Coldiretti, la riforma prevede lo stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta). Sarà obbligatorio indicare il nome del produttore sull’etichetta di una DOP o di una IGP al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori. Ci sarà maggiore tutela dei prodotti a indicazione d’origine anche come ingredienti in prodotti trasformati, soprattutto sul web.
“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro. Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che, oltre ad avere un significativo impatto economico e occupazionale, rappresenta un patrimonio culturale e ambientale del Paese. Un risultato ottenuto grazie all’impegno di Coldiretti di questi anni” dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
La Provincia di Cuneo - ricorda la Coldiretti - vanta 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP e 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini. “Eccellenze uniche che, insieme a decine di tipicità meno note ma di grandissimo valore, dalla carne ai formaggi all’ortofrutta, sono oggi minacciate da tentativi di omologazione e penalizzazione che arrivano da più parti, dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche sulle etichette di cibi e vini proposte in sede UE fino agli investimenti delle grandi multinazionali su prodotti di laboratorio spacciati per cibo” evidenzia il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.