Il taglio della spesa alimentare degli italiani si trasferisce dal commercio all’industria e riduce la produzione di cibo Made in Cuneo e Made in Italy del 4,5%, pari a più del doppio della media, con un impatto negativo sul valore complessivo. Lo afferma la Coldiretti in riferimento ai dati ISTAT sulla produzione industriale a luglio rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre la riduzione per l’alimentare è del 2,4% rispetto al mese precedente.
Una frenata preoccupante che è il risultato - sottolinea la Coldiretti - delle difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, mettono meno prodotti nel carrello ma è anche il segnale dei problemi della filiera produttiva alle prese con l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.
“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per assicurare una più equa distribuzione del valore lungo la filiera e tutelare i consumatori e il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. È evidente, ancora una volta, quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e puntare alla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“Il recente aumento di fondi del PNRR pari a 2,5 miliardi per gli accordi di filiera, la logistica e le misure agricole risponde alle nostre richieste e va nella direzione auspicata di ‘raffreddare’ il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e aumentare e valorizzare al meglio le produzioni locali in settori cardine, garantendo una giusta remunerazione agli agricoltori e offrendo tracciabilità e qualità ai consumatori” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.