Il blocco delle esportazioni europee di bovini e di carni, soprattutto da Polonia, Spagna, Irlanda e Francia, dirette verso il Nord Africa e la Turchia, ha determinato eccedenze nel sistema produttivo europeo, che ha cercato nuovi sbocchi all’interno dell’UE e, in particolare, in Italia. È il quadro fotografato da un’indagine Ismea, la cui conseguenza – denuncia Coldiretti – è l’arrivo in Italia e nella Granda di circa 120.000 tonnellate di carne bovina (ovvero oltre 300.000 capi) vendute sugli scaffali della grande distribuzione.
“Stiamo sostanzialmente mangiando carne destinata al mercato del Nord Africa, di qualità ben inferiore alla razza Piemontese e a quella allevata sul nostro territorio, che viene controllata e tracciata per garantire salubrità al consumatore” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, che denuncia: “Anche alla luce delle sofferenze che il comparto della carne bovina sta subendo, dovute alla crisi della ristorazione e del canale Ho.Re.Ca. legata all’emergenza Covid, è una vergogna che la GDO venda tutta questa carne straniera sugli scaffali, senza valorizzare la nostra”.
In Provincia di Cuneo la filiera bovina conta più di 3.000 aziende e 330.000 capi allevati, con una netta prevalenza di Piemontese (220.000 capi su un totale di 315.000), prima razza autoctona nazionale e fiore all’occhiello della produzione locale con un fatturato che arriva a 500 milioni di euro.
“Rinnoviamo l’appello alla GDO che avevamo già fatto durante il lockdown, sulla scia della campagna lanciata da Coldiretti #MangiaItaliano. Un appello che evidentemente preferisce ignorare per mere logiche legate al prezzo, anziché puntare alla qualità di carni di razza Piemontese e di capi allevati in Provincia di Cuneo. È, dunque, fondamentale che i consumatori, per compiere una vera scelta consapevole, leggano attentamente l’etichetta dei prodotti che acquistano da portare in tavola. Non possiamo dimenticare che la razza Piemontese ha ottenuto il riconoscimento IGP per i Vitelloni Piemontesi della Coscia e testimonia una tradizione alimentare unica, oltre a tutelare un grande patrimonio dal punto di vista della biodiversità, dell’ambiente e dell’economia” conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.