“Una situazione che sta diventando insostenibile per le nostre imprese e per la sicurezza dei cittadini e che sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vaste aree territoriali piemontesi, anche in zone ad elevato pregio naturalistico. La situazione arrivata alla saturazione con i cinghiali e la fauna selvatica in continua crescita. Oltretutto una così elevata presenza di cinghiali sui territori è un pericolo per l’introduzione del virus della Peste suina Africana ed anche per la diffusione di malattie infettive batteriche all’uomo”. È quanto evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, rispetto ai 2 milioni di esemplari di cinghiali in Italia che rappresentano sempre più un rischio, non solo per le coltivazioni, ma anche per i cittadini.
Numerosi studi hanno dimostrato la presenza, nel sangue di diverse popolazioni di cinghiali, di anticorpi per virus a carattere zoonosico, ovvero quelle malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo. Tra i più importanti virus in grado di passare dal cinghiale all’uomo quello responsabile dell’epatite E, il virus dell’influenza suina e quello dell’encefalite Giapponese.
“A risentirne è anche la funzionalità degli ecosistemi naturali – prosegue Moncalvo – oltre al fatto che i cinghiali causano ingenti danni all’agricoltura che non vengono neppure coperti dagli indennizzi perché la perdita di reddito arrecata agli imprenditori va ben oltre il valore del risarcimento ottenibile".
Dall’indagine Coldiretti/IXÈ si evidenzia come siano, in primis, i cittadini ad essere spaventati dalla presenza dei cinghiali: oltre 6 italiani su 10 (62%) hanno paura dei cinghiali e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata da questi animali. Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurne il numero.
“È urgente intervenire con un approccio integrato – ribadisce Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – un pacchetto di azioni che se da un lato deve agire sulla riduzione sia numerica che spaziale, dall’altro deve concretizzarsi in provvedimenti che possano consentire anche ai sindaci l’adozione di ordinanze di emergenza per autorizzare misure straordinarie di contenimento”.