Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Coldiretti Piemonte.
Al centro dell’attenzione, in questa delicata fase riguardante l’ultima parte del periodo di attuazione del PSR 2014-2020, devono essere messe le imprese agricole, in modo tale che le risorse residue e le eventuali economie possano essere utilizzate in modo efficace, anche in risposta alle esigenze di qualità e salubrità delle produzioni e di mantenimento e preservazione dell’ambiente e del territorio espresse dall’intera collettività. E’ quanto sostiene Coldiretti Piemonte a seguito dell’incontro che si è svolto in Regione alla presenza del presidente, Alberto Cirio. “Ci sono priorità sulle quali non possiamo temporeggiare - spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. In primis, per quanto riguarda il bando relativo all’insediamento giovani è indispensabile che vengano individuate le risorse utili a finanziare tutte le neo imprese che hanno presentato una domanda ritenuta ammissibile. L’imprenditoria giovanile, così come i progetti di sviluppo collegati al miglioramento aziendale sono gli interventi che consentono alla nostra agricoltura di essere la più green d’Europa e di dare nuovi impulsi economici ai nostri territori. Ad oggi, ancora nessuno stanziamento per il 2020 circa le misure agroambientali, nello specifico per l’agricoltura integrata, quella biologica e l’indennità compensativa; azioni imprescindibili per mantenere, anche in aree montane, l’attività produttiva e contrastare l’abbandono delle zone rurali. Particolarmente importante anche la questione relativa alla consulenza aziendale che rappresenta uno strumento fondamentale per la crescita del settore agricolo soprattutto in termini di prospettiva, pertanto è urgente attivare l’unico bando previsto e non tagliare ulteriormente le risorse a disposizione, oltre a superare le criticità che, in modo assurdo, pongono il Piemonte come unica regione in contrasto con la normativa nazionale. Questi sono solo alcuni dei punti fondamentali, senza tralasciare la misura della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, rispetto alla quale occorre ridare centralità alle produzioni locali, in un’ottica di filiera integrata e di giusto prezzo per le imprese agricole. La corretta assegnazione delle risorse, oltretutto, è fondamentale come punto di partenza per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027 a fronte anche dei possibili tagli alla Pac per l’annualità 2021, previsti dalla proposta della Commissione europea, per cui la nostra Regione potrebbe perdere oltre 25 milioni di euro. Inaccettabile visto il ruolo che l’agricoltura rappresenta essendo il motore di sviluppo sostenibile per l’economia del territorio, salvaguardando l’ambiente, creando occupazione e preservando la biodiversità”.