“Dopo la crisi dovuta alla pandemia che ha colpito diversi comparti della nostra agricoltura, in particolare il florovivaismo, il vitivinicolo e gli agriturismi, un sostegno importante può arrivare dalle risorse rese disponibili dal Recovery fund anche nell’ottica di raggiungere l’obiettivo di un adeguato livello di approvvigionamento alimentare”, dichiarano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale. Il grado medio di autoapprovvigionamento dei prodotti agricoli secondo l’analisi della Coldiretti è sceso a circa il 75% con l’Italia che è dipendente dall’estero per quasi tutti i prodotti agricoli, dalla carne al latte fino ai cereali e fatta eccezione solo per vino, frutta e carni avicole. “I problemi pandemici che hanno portato all’interruzione delle catene di approvvigionamento, le difficoltà vissute in termini di mobilità delle merci e dei servizi, rendono strategico investire nel settore aumentando la capacità di resilienza delle filiere agroalimentari nazionali anche con investimenti infrastrutturali per rilanciare la competitività del Paese con le risorse in arrivo dall’Europa dopo il raggiungimento dell’accordo – proseguono Moncalvo e Rivarossa -. L’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo e delle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità sulle quali è necessario intervenire con un piano nazionale per difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Per una vera ripartenza serve un impegno per l’innovazione con l’agricoltura 4.0 di precisione, investire in tecnologie in un’ottica di economia circolare, recuperare i ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture – concludono Moncalvo e Rivarossa - che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e promuovere l’export con un piano straordinario di internazionalizzazione attraverso la creazione di nuovi canali ed una massiccia campagna di comunicazione che valorizzi il Made in Piemonte ed i nostri territori”.