Colpo di scena nella vicenda di Cascina Vecchia a Cuneo. La struttura di San Rocco Castagneretta, oggetto di lavori di riqualificazione, era stata affidata a Open Baladin, capofila di una “cordata” di operatori economici che avrebbero dovuto riaprire alla città lo storico immobile. Lo scorso giugno la consegna delle chiavi da parte del Comune, poi l’attesa per la definitiva riapertura. Riapertura che però, con ogni probabilità, non avverrà. Almeno per ora. Baladin avrebbe infatti comunicato l’intenzione di rinunciare al contratto di concessione stipulato.
A confermare la notizia è il Comune stesso, con una nota diffusa stamattina, giovedì 6 febbraio: “Circola informalmente in città la notizia che il capofila Open Baladin Cuneo Srl stia per rinunciare al contratto di concessione stipulato con il Comune di Cuneo per la gestione della Cascina Vecchia di San Rocco Castagnaretta. Al momento l’intenzione ci è stata comunicata oralmente ma nessun passo formale è stato compiuto. Onde evitare speculazioni e ipotesi, si è ritenuto utile rendere pubblica la situazione”.
“La notizia - dicono dal Comune - ci dispiace perché evidentemente si era già percorso insieme un tratto di strada e si erano dedicate energie per arrivare alla definizione di un contratto di concessione efficace per tutti. Sta nella piena libertà dei concessionari rivedere le proprie scelte imprenditoriali. Da parte del nostro ente verificheremo le implicazioni normative ed economiche della annunciata rescissione dalla concessione, perché si giunga a giusta soluzione del contratto. Una volta definito il rapporto in atto, verrà individuato secondo le norme vigenti un nuovo soggetto a cui affidare lo spazio di Cascina Vecchia, con l’obiettivo di rendere vitale questa bellissima struttura recuperata. Il programma originario prevedeva che in una parte trovassero collocazione attività culturali e ricreative, connesse alla storia del luogo e al rapporto tra l’uomo e la terra, alla sua sostenibilità in una lettura molto attuale del concetto di spazio museale e in una parte invece attività ricettive e commerciali sempre connesse al mondo rurale. Lavoriamo per vedere presto utilizzati quegli spazi”.