Sostenere la coltura della canapa a basso contenuto di Thc e le relative filiere produttive. È quanto si prefigge la legge, proposta da Ivano Martinetti (M5s) e approvata oggi a dal Consiglio regionale. Il provvedimento intende rilanciare la tradizione piemontese della produzione canapicola, in particolare della varietà “cannabis sativa L”, la cui coltivazione – ai sensi della Legge 242/16 – è consentita senza necessità di autorizzazioni poiché il suo contenuto di Thc è inferiore o uguale allo 0,2%.
"Nel settore della canapa - ha sottolineato Martinetti - il Piemonte gioca un ruolo centrale, considerando che la maggior parte della produzione italiana proviene – secondo Assocanapa – proprio dalla nostra regione e la richiesta di semi dai Paesi Ue ed extra Ue come Usa e Canada è altissima".
Relatori per l’Aula, oltre a Martinetti, Matteo Gagliasso (Lega) per la maggioranza, che ha parlato di aiuto all’agricoltura e all’ambiente, e Diego Sarno (Pd) per la minoranza, che si è soffermato sulla conoscenza delle potenzialità della cannabis sativa sotto il profilo ambientale, sanitario e sulle occasioni economiche dell’intera filiera. L’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, ha parlato di “un ottimo risultato che permette di dare rilievo a una coltivazione antica delle nostre zone. Tutto questo per creare le condizioni che definiranno un vero e proprio distretto dedicato, facendolo diventare una produzione industriale a tutti gli effetti”.
Nel dibattito sono intervenuti Marco Grimaldi (Luv), che ha approfondito l’argomento della canapa terapeutica, mentre Davide Nicco (FdI) ha illustrato il suo ordine del giorno sulla coltivazione della canapa industriale: quella di Carmagnola produce sementi di qualità che vengono esportati in tutto il mondo. A favore della legge si è anche espresso il capogruppo della Lega Alberto Preioni, che ha parlato di ulteriore opportunità di rilancio dell’economia piemontese.
È poi stato approvato, sempre all’unanimità, l’ordine del giorno di Nicco per tutelare e proteggere le varietà di canapa industriale piemontesi, Carmagnola e CS (Carmagnola Selezionata), altrettanto famose nel mondo al pari di altre eccellenze del territorio.
Dopo l'approvazione Martinetti ha diffuso una nota di commento: "L'approvazione di questa legge restituisce dignità ad una antica coltivazione del Piemonte, pensiamo infatti alla varietà “Carmagnola” della cannabis ed alle ampie coltivazioni presenti in passato nel territorio del Canavese. Il cosiddetto “oro verde” del Piemonte presenta svariati utilizzi (agroalimentare, biomedico, cosmetico, tessile, bioedilizia) oltre che indiscussi benefici per l’ambiente (riduzione di pesticidi e fitofarmaci, riduzione di consumo idrico e maggiore assorbimento di co2 rispetto ad altre coltivazioni). Ora sarà necessario dare continuità a questa legge che rappresenta solo un primo passo per valorizzare e promuovere il settore canapicolo. Continueremo a lavorare su questa strada ad ogni livello, dal Piemonte fino a Roma ed in Europa".
A stretto giro di posta è arrivata anche la nota di Matteo Gagliasso: “Una tradizione piemontese – ha detto il consigliere della Lega Salvini - la canapicoltura, che andiamo a recuperare con misure di sostegno per la coltivazione e la successiva trasformazione della canapa industriale. Credo in questa iniziativa e ho presentato tre emendamenti per regolare l’uso a fini energetici, per normare la coltivazione previa autorizzazione del Comune e per specificare meglio le finalità della Regione nel perseguimento della proposta di legge”. “Vedo in questa legge – ha aggiunto – una opportunità per i giovani come me che si affacciano al mondo dell’agricoltura e delle coltivazioni sfaccettate negli utilizzi come la canapa. Colgo l’occasione per ringraziare il consigliere Ivano Martinetti che ha portato questa istanza in commissione e in aula e che ci ha permesso di lavorare con efficacia e celerità”.