CUNEO - Come cambia il clima: dai rapporti di Arpa e Regione emerge un Piemonte sempre più caldo

Tutti i dati nella relazione sul tema pubblicata sul sito dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale

a.d. 21/07/2020 09:23

Arpa e Regione Piemonte hanno avviato una campagna social dedicata al cambiamento climatico: questa settimana sarà dedicata ai dati del clima nella nostra regione. Contrastare il cambiamento climatico è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. 
 
In particolare, l’Agenda riconosce che il cambiamento climatico rappresenta una delle più grandi minacce allo sviluppo, e i suoi effetti, estesi e senza precedenti, pesano in modo sproporzionato sui più poveri e più vulnerabili. Nell'ambito delle attività legate alla costruzione della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici, Regione Piemonte e Arpa hanno elaborato due report di ricerca che illustrano nel dettaglio l'andamento delle principali variabili climatiche.
 
Per quanto riguarda i dati relativi alla nostra regione, i numeri riportati dalla relazione riassuntiva evidenziano un aumento di 2,1 °C della temperatura massima negli ultimi 60 anni (+2,5 °C nelle zone montane). In rialzo anche la temperatura minima: +1,5 °C sulla regione dal 1958, +1,8 °C nelle zone montane.
Le cosiddette “notti tropicali”, quelle con temperatura superiore a 20 °C, aumentano in Piemonte di circa un giorno ogni 20 anni. Stesso aumento per i “giorni tropicali”, quelli con temperatura oltre i 30 °C. Rialzo più netto per i giorni con venti di foehn, +7/8 ogni 10 anni in primavera e inverno. 
 
Le precipitazioni complessive sono diminuite del 4% negli ultimi 30 anni, mentre quelle invernali sono diminuite del 13-14% negli ultimi 60 anni. Gli ultimi decenni hanno fatto inoltre registrare una modifica del regime pluviometrico: il mese e la stagione più piovosi, prima ottobre e l’autunno, sono diventati maggio e la primavera. In aumento le precipitazioni massime cumulate giornaliere: +1,28 mm/anno in pianura, +1,38 mm/anno in montagna. Diminuisce, insomma, il numero dei giorni piovosi (fino a -8 giorni ogni 10 anni), ma aumentano i fenomeni intensi: in rialzo i giorni con precipitazioni oltre i 50 mm, in calo quelli con precipitazioni tra 10 e 50 mm. Aumenta, inoltre, la lunghezza massima dei periodi secchi, sia in pianura che in montagna.
 
Emblematici del riscaldamento in atto i dati sullo zero termico, la quota in cui la temperatura scende a 0 °C: in provincia di Cuneo quello massimo sale di 16 metri all’anno, quello medio di 12 metri all’anno. L’aumento massimo nel mese di dicembre, +40 metri all’anno. Conseguenza inevitabile di questo processo, la fusione dei ghiacciai e del permafrost. Il dato medio regionale parla di un aumento di circa 120-130 metri all’anno, con rialzo più marcato in inverno. Nel periodo estivo lo zero termico supera sempre più di frequente i 4000-4500 metri. 
 
Significativi anche i dati sulle nevicate: negli ultimi 30 anni l’altezza massima della neve al suolo è diminuita ovunque (fino al -40% nelle stazioni più basse), con conseguente rapido scioglimento in primavera e calo della disponibilità idrica in forma nivale. La frazione neve/precipitazioni totali è diminuita fino al -7% negli ultimi 10 anni nelle zone montane. 
 
Quelli illustrati sono solo alcuni dei dati emersi dai report di Arpa e Regione Piemonte (qui la relazione completa), ma sono sufficienti ad evidenziare come il cambiamento climatico, e nello specifico il riscaldamento, sia un tema che riguarda da vicino anche il nostro territorio. 
 

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