Numeri alla mano, imprese e famiglie, a causa del caro energia, sono alle prese con un vero e proprio salasso. Secondo le prime stime, le percentuali degli aumenti di gas e luce dovrebbero andare da un minimo del 45% fino a punte di quasi 80%. Un duro colpo per il mondo imprenditoriale, i cui bilanci sono già stati
pesantemente messi alla prova dall’emergenza sanitaria. E il rischio è di non farcela più: la ripresa si è avviata, gli ordini ci sono, ma ormai costa troppo produrre. La crisi energetica si sta riverberando pesantemente anche sul nostro territorio, che attende con preoccupazione le “mosse” del Governo. Le promesse del presidente Draghi sono di un intervento di “ampia portata”, tra i 5 e i 7 miliardi di euro, bisognerà vedere però come questi “sostegni” si spalmeranno sui vari settori socio-economici. "È un’amara sorpresa quella che ci arriva nelle bollette – commenta Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – importi triplicati e prospettive confuse per il futuro. Senza contare che il costo energetico può subire variazioni non indifferenti a seconda del gestore. In tal senso, la nostra Associazione, attraverso il consorzio C.En.P.I (Confartigianato Energia per le Imprese), sta supportando gli associati nell’approccio ad un mercato dell’energia più calmierato. Una forma di sostegno alle imprese più che mai preziosa in un momento in cui gli approvvigionamenti si rivelano sempre più complessi e onerosi".
Il C.En.P.I., nato su iniziativa delle Associazioni territoriali Confartigianato, Lombardia e Piemonte, fa parte della rete nazionale dei Consorzi energetici di Confartigianato, si occupa nello specifico di ricercare le migliori condizioni di fornitura sul libero mercato con l’obiettivo di ottenere un’efficace riduzione dei costi.
Ad oggi offre i suoi servizi a 17.800 aziende e 18.200 famiglie, per oltre 495 milioni di kilowattora e 30 milioni di metri cubi di gas metano. Al C.En.P.I. possono rivolgersi non solo le aziende del settore artigiano, ma anche realtà commerciali, alberghi e ristoranti, supermercati, enti pubblici.
Contro il caro bollette sono scesi in campo anche molti comuni mettendo in atto una forma di protesta che prevede lo spegnimento delle luci posizionate nei punti chiave dei loro centri. Iniziativa alla quale ha aderito anche Confartigianato Cuneo decidendo di spegnere, in anticipo sull’orario tradizionale, l’illuminazione esterna della sua sede provinciale. "Questi rincari esorbitanti – aggiunge Crosetto – rischiano di far “saltare” il nostro sistema socio- economico. Il caro energia mette in crisi non soltanto le imprese, ma anche le istituzioni e le famiglie, con la possibilità di generare nuove tensioni sociali che andrebbero a sommarsi alle gravi difficoltà già affrontate con la pandemia. Come Associazione, chiediamo, oltre ad un immediato e congruo sostegno governativo per sopperire ai rincari, una vera e propria riforma strutturale della bolletta per eliminare quel meccanismo del ‘meno consumi più paghi’ che penalizza le piccole imprese a vantaggio delle grandi aziende energivore".