Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
l'estate è tempo di musica e di feste popolari. In molte città e paesi si organizzano eventi a cui partecipano anche molti gruppi musicali o culturali Occitani.
Sempre più spesso sono città della pianura piemontese (Cuneo, Fossano, Centallo, fin'anche Torino e Savigliano) a ospitare i concerti dei gruppi Occitani mentre troppo spesso nei comuni Occitani, tra l'altro appartenenti alla legge 482/99, gli eventi con gruppi culturali locali sono marginali nei programmi estivi.
Da un lato ci rallegriamo del fatto che la cultura occitana sia apprezzata anche in territori non autoctoni e ci congratuliamo con chi riesce a diffonderla in territori non Occitani ma ci domandiamo se, in un momento di oggettiva e vissuta regressione della lingua e della cultura occitana nelle nostre valli non sia necessario concentrare gli sforzi proprio nelle valli.
Molti giovani, soprattutto tra la generazione dei millennials, ritengono la nostra cultura un fattore "da anziani", un elemento minoritario in cui non riconoscersi. Proprio per questi motivi crediamo che sia necessario coltivare la cultura dei nostri territori, prima ancora che nelle città!
Ormai l'unico fattore veramente unificante di tutta la sapienza occitana è la musica. Non sprechiamo questa opportunità! Non mischiamoci con gli altri generi musicali!
L'Assemblada Occitana Valades