Si è chiusa ufficialmente ieri, giovedì 30 luglio, l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Intesa Sanpaolo per l’acquisizione delle azioni di Ubi Banca. Già nei giorni scorsi l’istituto di credito torinese aveva raggiunto e superato la quota dei 2/3 di capitale necessaria per controllare l’assemblea del quarto gruppo bancario italiano.
Dai risultati finali - ancora provvisori, quelli definitivi verranno resi noti il prossimo 4 agosto - emerge che l’Ops ha superato ora il 90% delle adesioni: “Oggi - commenta il ceo di Intesa, Carlo Messina - portiamo a termine un’operazione che ci vede tutti vincitori: grazie alla decisione - di cui siamo orgogliosi - del 90,2% degli azionisti di Ubi Banca di entrare a far parte di Intesa Sanpaolo, daremo vita a una nuova realtà in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano e di ricoprire un ruolo di leader nello scenario bancario europeo”.
Messina è stato in questi mesi l’artefice dell’operazione alla quale dapprincipio si sono opposti con forza i soci del patto Car, blocco di consultazione che aggrega circa il 18% del capitale di Ubi Banca e che comprende al suo interno la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, primo azionista istituzionale con il 5,9%. Ma le resistenze di via Roma e degli altri potentati locali di Ubi sono state travolte dalla ‘potenza di fuoco’ di Intesa Sanpaolo, che ora dà vita a una realtà della quale fanno parte oltre 100mila dipendenti e che avrà un ammontare di impieghi per oltre 450 miliardi di euro: in totale le quote di risparmio affidate alla banca superano il valore di 1,1 trilioni di euro e i ricavi sono stimati in 21 miliardi.
Il nuovo colosso bancario, che sarà il settimo in Europa per ricavi e il terzo dell’Eurozona per valore di borsa, promette attenzione alle risorse professionali di Ubi. “Nei prossimi mesi la valorizzazione dei nuovi colleghi provenienti da Ubi sarà per me un aspetto prioritario” tranquillizza Messina, il quale rassicura anche i territori - Cuneo in testa - che più si sono mostrati timorosi di perdere peso politico e livelli occupazionali in seguito all’acquisizione: “In questi mesi abbiamo presentato importanti iniziative a favore delle comunità di riferimento di Ubi: sentiamo in maniera forte questo impegno, su di esso costruiremo questa nuova realtà”.
Per realizzare la fusione Intesa Sanpaolo dovrà comunque cedere 532 filiali a Bper e il ramo assicurativo di Ubi a Unipol Sai, in osservanza a quanto concordato nei mesi scorsi con l’Antitrust.