CUNEO - Confagricoltura Piemonte: “Occorre rinviare il divieto di abbruciamento”

Il presidente regionale Enrico Allasia: "Il clima sta facendo sì che alcune colture stiano prolungando la fase vegetativa, ritardando tutte le operazioni colturali conseguenti"

04/10/2023 13:55

Le disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell’aria hanno disposto in maniera generalizzata per il Piemonte l’estensione temporale del divieto di abbruciamento dei residui vegetali previsto dalla LR n. 15 del 4.10.2018, anticipandolo al 15 settembre di ogni anno e prolungandolo fino al 15 aprile senza alcuna deroga, ad eccezione unicamente di quelle legate a situazioni di emergenza fitosanitaria disposte dalla competente autorità.
 
“Siamo consapevoli di quanto sia importante tutelare la qualità dell’aria – afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte – tuttavia l’andamento climatico di questo periodo, caratterizzato da temperature relativamente elevate e dalla scarsità di precipitazioni, sta facendo sì che alcune colture, tra cui in particolare il nocciolo, stiano prolungando in modo anomalo la fase vegetativa, ritardando di conseguenza tutte le operazioni colturali conseguenti alla raccolta”.
 
“Questa situazione – prosegue Allasia - sta mettendo i corilicoltori nella condizione di dover gestire notevoli quantità di residui colturali che, mentre in annate ordinarie potevano venire bruciati prima della data di entrata in vigore del divieto, si stanno ora accumulando senza possibilità di essere smaltiti in modo economicamente sostenibile, oltre a rappresentare una possibile fonte di rischio dal punto di vista fitosanitario”
 
Per Confagricoltura sarebbe quindi opportuno, rivedere con urgenza le disposizioni regionali in materia di abbruciamenti anche alla luce del recente DL 13 giugno 2023 n. 69 (convertito con modificazioni dalla L 10 agosto 2023 n. 103), che introduce la possibilità di effettuare la combustione di materie vegetali in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro nel periodo compreso tra l’inizio di marzo e la fine di ottobre di ogni anno.
 
“Non siamo i soli a sollevare questo problema – conclude Allasia - una richiesta analoga, infatti, è stata avanzata alla Giunta regionale dal Consigliere Paolo Demarchi, nel settembre scorso, anche per i castagneti. Anche noi chiediamo con forza alla Regione di valutare un posticipo del termine temporale di divieto, deroga peraltro già prevista dalla LR n. 1 del 22 gennaio 2019, e concordare con le associazioni di categoria ed i comuni interessati il nuovo periodo di divieto, affinché venga consentito agli agricoltori di svolgere con tranquillità e in modo corretto i lavori di ripulitura e preparazione invernale degli impianti”.

c.s.

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