Confcommercio entra 'a gamba tesa' sull'amministrazione comunale di Cuneo con un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di oggi, lunedì 1° ottobre. L'associazione di categoria senza mezzi termini per la perdita (data per certa) della Grande Fiera d'Estate. Riceviamo e pubblichiamo:
La Giunta di Confcommercio Cuneo, si è riunita questa mattina in seduta straordinaria, convocata con urgenza dal presidente Luca Chiapella, per un confronto in merito alla notizia del trasferimento a Savigliano della Grande Fiera d’Estate dopo 42 anni consecutivi di presenza in città.
Nel corso della riunione sono emerse da parte dei presenti alcune importanti considerazioni e riflessioni. La notizia dello spostamento della Grande Fiera d’Estate in un’altra città, ci lascia amareggiati, ma non particolarmente sorpresi. Da lungo tempo Confcommercio Cuneo ha stimolato il confronto tra amministrazione cuneese e gli imprenditori che hanno promosso e realizzato grandi Eventi in città, come appunto GFE e Oktoberfest, anche in conseguenza dell’applicazione del cosiddetto bando periferie, rinviato dall’attuale Governo al 2020.
Alla luce dei risultati verrebbe da dire che l’amministrazione è stata sorda in un verso e assente nell’altro sotto il profilo dei risultati. La situazione dello spostamento della Grande Fiera d’Estate a Savigliano va analizzata in un contesto più ampio: quella che dovrebbe essere la capitale della provincia anche sotto il profilo dei grandi Eventi, oggi appare priva di progettualità organica e condivisa. E questo è un problema che deve essere affrontato da più parti, basti pensare alle problematiche su via Roma, a seguito della sua pedonalizzazione e su tutto l’asse centrale della città, fino a piazza della Costituzione, ragionando preventivamente, come ripetutamente richiesto, sulla condivisione di un calendario annuale delle manifestazioni
Una città a vocazione turistica, o che vuole “definirsi tale” fa i conti con un regolamento sull’impatto acustico inadeguato, non in grado di favorire la convivenza con i cittadini residenti e impedendo così l’incoming in città di turisti e visitatori, inteso anche come momento aggregativo per i giovani e le famiglie. È stata introdotta la tassa di soggiorno ma ancora oggi, a distanza di tre mesi, nonostante incontri e sollecitazioni pervenute dagli operatori di settore da noi rappresentati, non è stato organizzato e convocato un apposito Tavolo di Coordinamento sulla gestione e destinazione delle risorse.
In realtà ci sembra di rivivere un film già visto, quando la manifestazione dedicata ai prodotti caseari della Granda, nata a Cuneo, venne trasferita in un’altra città dove ha trovato ampio riscontro di pubblico e un successo via a via crescente. Teniamo presente, poi, che l’importanza dei grandi Eventi non si esaurisce con le presenze dei visitatori, perché molto importante è anche l’indotto che generano nei locali pubblici, nelle strutture ricettive e più in generale nel tessuto commerciale cittadino.
Cuneo deve decidere cosa vuole fare: visti i risultati, pare che non esista una cabina di regia che coinvolga i vari soggetti, per creare i presupposti di una città che lavora in sinergia con tutto il territorio e le sue valli. A questo punto ci sorge spontanea una domanda: che tipo di città, che tipo di sistema integrato con il suo territorio che porti verso una crescita e uno sviluppo, utilizzando come importante volano il turismo, intende progettare e realizzare questa amministrazione?
Confcommercio Cuneo, a questo punto attende delle risposte.